La storia
Il cippo è stato innalzato ai piedi del pioppo divenuto il patibolo di quattro martiri della libertà. Dopo un attentato gappista, il 19 agosto 1944 i fascisti rastrellano diversi contadini di Ganaceto, ma l’intercessione del parroco e di un avvocato della frazione convincono il comando della Brigata Nera a rilasciare gli ostaggi. La rappresaglia avviene il giorno successivo. Gli uomini della RSI prelevano dalle carceri di Sant’Eufemia e dall'Accademia Militare di Modena, gli antifascisti Elvino Prestento, Vittorio e Bruno Golfré Andreasi, appartenenti alla stessa famiglia, e il partigiano Aristide Nini e li impiccano al grande albero.
Il monumentale pioppo, albero della memoria, viene abbattuto nell’ottobre del 2010 e una parte dell’enorme tronco viene portata a Fellicarolo da Oberdan Melotti per costruire un parco della memoria. Da questa vicenda è nato il docufilm “Populus Nigra”.