La storia
Le Cappella è stata costruita in memoria dei partigiani Oles Pecorari, Mario Borghi e Cesarino Clanca, fucilati dai Nazifascisti il giorno 13/12/1944. La fucilazione avvenne a seguito di delazione, dopo che i tre partigiani riuscirono a recuperare e a nascondere una partita di armi recuperata nel basso mantovano. La storia di questa fucilazione è rimasta impressa nella comunità mirandolese per svariate ragioni. Fra queste si ricordano il coraggio e la serenità dei patrioti mandati al patibolo; l'importante contatto con il parroco Don Dante Sala, che non solo testimonierà le ultime lettere dei combattenti alle famiglie, ma cercherà invano, con grande impegno di fermare l'esecuzione, senza successo; La brutalità nazista che vedrà il comandante del plotone deturpare il viso del corpo esanime di Oles Pecorari, quando l'unica richiesta compiuta dai patrioti è che venissero colpiti al petto per lasicare un volto alle madri su cui piangere, e la conseguente esposizione dei corpi a minaccia della popolazione; E il tradimento del capo delle Brigate Nere Ugo Rezzaghi che non interverrà come promesso per fermare l'esecuzione dei 3 giovani.
La comunità tutta di San Martino Spino si unirà intorno alle famiglie dei caduti. Va segnalato infatti che verranno compiute due importanti celebrazioni funebri. Una compiuta immediatamente dal parroco come messa di suffragio, vedrà la chiesa piena di gente. Una seconda, invece, verrà compiuta nel dopoguerra immediato, come messa con tanto di requiem e di celebrazione pubblica, avvenuta il 7 ottobre 1945, alla presenza di tutta la popolazione, di discorso commemorativo tenuto dal dottor Mario Merighi, vicino al movimento di resistenza, e alla presenza di Nino Lolli, primo sindaco di Mirandola designato dal C.L.N. La cerimonia terminerà con la tumuazione nella cappella a loro dedicata, costruita spontaneamente da tutta la cittadinanza di San Martino Spino, che offrirà i materiali (chi la sabbia, chi la calce,...) e la mano d'opera per la costruzione.
Iscrizione lapide all'interno della Cappella:
HANNO UCCISO NOI MA NON UCCIDERANNO MAI L’IDEA IN NOI COME TUTTE LE ANIME PURE DELLA LIBERAZIONE D’ITALIA AL NAZIFASCISMO RIPETIAMO IL TESTAMENTO DEL PRIMO MARTIRE ANTIFASCISTA E DAL CICLO DEI NOSTRI ATTENDIAMO DAL POPOLO ITALIANO CHE ASSICURI PER SE E PER NOI PACE NELLA REPUBBLICA DEL POPOLO AFFRATELLATO E LIBERO NELLE LEGGI DEL PROGRESSO CIVILE.
Al di sotto di questa Lapide, sopra i quadri con ritratti i volti dei tre partigiani, è presente un quadro in cui sono state ricopiate le ultime lettere dei partigiani, con scritto:
COPIA DELLE ULTIME LETTERE DEGLI EROI:
BORGHI MARIO
Mia mamma,
mentre i minuti volano
e la morte si avvicina sono
fiero e attendo il minuto finale
con il sorriso sulle labbra.
Fatti coraggio perché su
questa terra non ci sono gioie.
Il mio pensiero al nonno,
cugini, parenti, compagni e
paesani.
Un bacio a tutti
Mario.
PECORARI OLES
Il mio grande amore per
la mamma è quello che mi
consola nell’ultima mia ora
della vita.
Volevo fare tante cose belle
per S.M. (S. Martino Spino, NdS) la nostra strada è
stata intralciata. Io veglierò su
tutti e sarò sempre vicino a
tutti voi.
Non prendetevi tanto dolore
io muoio contento.
Bacio tutti parenti cugini e
tutti quelli che ci ricordano.
Addio Oles.
Fate dire una messa ogni mese, fate accendere
delle candele davanti alla Madonna per tutti
tre. Portate dei fiori sulle nostre tombe.
CALANCA CESARINO
Carissimi:
papà, Olga, Alcesta, alla mia
cara Adriana cugina, parenti,
amici, tutti voi cittadini di S.
Martino Spino siamo stati traditi ma l’animo nostro è vivo
a fianco a voi tutti.
Tu Olga fatti coraggio,
fai che Adriana cresca sana
Prega per noi che siamo innocenti tutti. Ugo ci ha tradito.
Bacioni a tutti. Ciao Adriana,
ciao Olga, Papà, Sorella tutti
Cesarino.
Viviamo sempre con voi.