La storia
Il Famedio Partigiano di Modena è collocato all’ingresso storico del Cimitero Monumentale di San Cataldo, che ospita la memoria dei caduti militari accanto a quella civile. In distinte collocazioni sono ricordati i militari modenesi morti nella Prima e nella Seconda Guerra Mondiale, i militari dell’Accademia Militare. Dopo la liberazione dal nazifascismo, la nuova amministrazione democratica comunale e le associazioni partigiane individuano un’area destinata a ospitare il famedio partigiano, monumento ai caduti nella Lotta di Liberazione, ma solo alla metà degli anni sessanta, iniziano i lavori di ristrutturazione del cimitero e la costruzione del “Mausoleo ai Caduti della Resistenza”. Viene commissionata nel 1971 allo scultore Arnaldo Pomodoro la realizzazione di una scultura capace di esprimere la forza e la durezza della Resistenza. “Una battaglia partigiana” titolo dell’opera, è una scultura monumentale che si presenta come una massiccia piramide tronca, in bronzo, sormontata da un pilastro in acciaio inossidabile, di sezione quadrata, piatto sulla sua sommità, ma appuntito in fondo, conficcato al centro della sottostante piramide e dal cui punto di impatto si irradiano le fessure del bronzo conseguenza dell'impatto. La struttura viene inaugurata l’8 dicembre 1972, nel 25° anniversario del conferimento della Medaglia d’Oro al Comune di Modena. Il Famedio ricorda tutti i caduti della resistenza modenese. Vai nella Home del sito, e nella sezione "cerca" potrai scoprire le loro vite. Potrai anche cercare direttamente i monumenti o i cippi sulla resistenza disseminati sul nostro territorio.