Lapide Cà Casellino di Sassoguidano

[Tipo di Monumento: Lapide

La storia

Lapide in onore dei caduti del combattimento di Sassoguidano tra forze partigiane e forze nazifasciste del 21 settembre 1944 All’inizio di settembre del 1944 la Divisione Modena vive un periodo complesso: il comandante Mario Ricci – “Armando” – si trova nella valle del Panaro con la Brigata “Gramsci” e fatica a mantenere i contatti con le formazioni che operano nella valle del Secchia, nella zona di Montefiorino e nel reggiano. Armando si stabilisce nell’area di Pavullo e raggiunge un accordo con il reggente del fascio e comandante della Brigata Nera Bruno Rivaroli affinché non avvengano scontri o atti di violenza tali da provocare rappresaglie nei confronti della popolazione civile. Questi contatti tra i fascisti pavullesi e la Resistenza non riguardano le forze di occupazione naziste: i tedeschi non smettono di puntare al controllo del territorio e ingaggiano alcuni combattimenti contro i partigiani. Il 7 settembre 1944 lo scontro divampa nella zona di Ranocchio; dopo due settimane i nazisti e i resistenti si affrontano nella località di Sassoguidano. Anche se i partigiani appartengono al Corpo Volontari della Libertà, espressione del Regio Esercito nell’Italia occupata, e benché il combattimento avvenga in maniera regolare, i tedeschi effettuano una rappresaglia nei confronti della popolazione di Verica e Sassoguidano: dopo lo scontro, otto persone di quei borghi vengono prelevate nelle case e uccise con raffiche di mitra nel corso delle operazioni di rastrellamento. Diverse abitazioni vengono saccheggiate e incendiate nel corso dell’azione nazista

Indirizzo

Via Sassoguidano 65, Pavullo MO
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