La storia
Il monumento venne costruito nel 1921 in memoria dei caduti maranellesi durante la prima Guerra Mondiale, riportati sulla lapide rivolta verso la strada. Inizialmente collocato lungo la via Giardini (nell’attuale via Abetone Inferiore 29), con la costruzione del Parco delle Rimembranze, nel 1927, fu spostato nella sede attuale. La lapide sul retro fu aggiunta in seguito e riporta i nomi dei caduti nella Guerra di Libia del 1911, nell’invasione italiana dell’Etiopia del 1936, dei caduti nel Regio Esercito tra il 1940 e il 1945 (tra questi ultimi sono riportati anche diversi internati militari italiani morti nei lager nazisti tra 1943 e 1945), dei caduti partigiani e dei dispersi in guerra.
I caduti partigiani maranellesi noti sono 31, cui si aggiungono un patriota non combattente, 15 tra militari caduti a Cefalonia e Internati Militari uccisi nei campi di concentramento o prigionia, e 7 civili deportati, uccisi in rastrellamenti o morti accidentalmente in combattimento. Tra i deportati civili, 3 furono catturati durante il tragico rastrellamento di Torre Oche e Fogliano del 16 luglio 1944.
I caduti noti in territorio maranellese sono 13, di cui 6 partigiani non maranellesi. Ad essi si aggiunge un partigiano sovietico sconosciuto sepolto a Torre Maina.
La maggior parte dei caduti (18) venne uccisa a sangue freddo dai nazifascisti per fucilazione, impiccagione o durante rastrellamenti. Dieci i morti in combattimento (più 2 morti in agguati nazifascisti), 7 i morti in seguito a ferite o malattie contratte durante la guerra partigiana o durante la deportazione, 15 i morti nei campi di concentramento o prigionia, tre i morti nei naufragi delle navi di internati militari italiani. Cinque infine i morti per causa accidentale o ignota.
I caduti della Resistenza riportati sul momento sono 36, tra cui 21 partigiani maranellesi, 3 partigiani non maranellesi morti a Maranello, 9 IMI morti dopo l’8 settembre 1943, 1 civile uccisa in un rastrellamento nazifascista, 2 civili deportati nei lager nazisti.