Monumento di Villa Estense a Torre Maina

[Tipo di Monumento: Monumento

La storia

Monumento in memoria dei morti della Resistenza, collocato su iniziativa di ANPI e della cittadinanza nel 1995. Sostituisce un monumento più vecchio, inaugurato nel 1962 alla presenza di Ferruccio Parri, su iniziativa di un comitato promotore presieduto dal parroco ed ex cappellano partigiano Don Nino Monari. Torre Maina costituì un importante centro di attività partigiana durante la Resistenza. Il parroco di Torre Maina dell’epoca, Don Giuseppe Orlandi, fu tra i primi organizzatori partigiani sin dal 1943. Altri punti di riferimento furono la casa dei fratelli Cavani e Casa Taddeo, dove sostavano i giovani renitenti alla leva della RSI che dalla pianura tentavano di arrivare in montagna. In zona, a partire da ottobre 1944, con il generale intensificarsi delle azioni partigiane anche nella fascia collinare, iniziarono a gravitare gruppi partigiani, che a gennaio costituirono la Brigata Mario Speranza, forte di 250 uomini. A Torre Maina inoltre venne costituita una stazione della polizia partigiana. Il 2 marzo 1945 la frazione ospitò una conferenza del CLN provinciale col capo della missione militare alleata in provincia di Modena, il maggiore inglese Jim Davies. La reazione nazifascista tuttavia non si fece attendere. Nel febbraio 1945 vi erano stati a pochi giorni di distanza due agguati contro due partigiane, Elvira Gianello e Maria Dina Biolchini. È però nella prima metà dell’aprile 1945 che la frazione viene sconvolta. Il 3 aprile 1945 avvenne infatti un rastrellamento da parte delle truppe nazifasciste che conversero sul paese da San Venanzio e Villa Rangoni. Ne seguirono diversi scontri (in uno dei quali trovò la morte il comandante della brigata, Chiaffredo Cassiani, poi medaglia d’oro al valor militare), che si conclusero col ritiro di una parte dei partigiani verso la montagna, e lo sbandamento di altri verso la pianura. Solo otto giorni dopo, l’11 aprile 1945, i tedeschi della 114. Jäger-Division e i fascisti della Guardia Nazionale Repubblicana fecero ritorno nella frazione, iniziando a rastrellare il paese alla ricerca di partigiani e renitenti alla leva. Avvalendosi della spia Artico Sandonà, identificarono e arrestarono quattro partigiani, che vennero fucilati, mentre altri, tra cui il parroco, vennero minacciati. Infine la Canonica fu saccheggiata e distrutta e furono incendiate alcune case.

Indirizzo

Via Montina 3
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