Residente a San Giovanni in Persiceto, dove lavorava come Agricoltore, aderirà alle schiere partigiane a partire dal 1 giugno 1944, servendo come Comandante del Battaglione "Antonio Marzocchi" della 63^ Brigata Garibaldi "Bolero", operante sul territorio del Bolognese (Zona Ovest di Bologna), col nome di battaglia "Lupo". Combattente coraggioso e di grandi capacità militari, guiderà un'operazione da lui ideata contro le carceri di San Giovanni in Persiceto, al comando di un piccolo manipolo di coraggiosi. Caduto vittima di rastrellamento, sarà fatto prigioniero dalla Brigata Nera di stanza a San Giovanni in Persiceto, che, nella fase della ritirata, deciderà di portare gli ostaggi con sè. Dopo una lunga ed estenuante marcia, che condurrà i prigionieri da San Giovanni in Persiceto, passando per Crevalcore e Camposanto, fino alle terre fra Cavezzo e Medolla, sarà fucilato alle 11:30 di mattina del 22 aprile, assieme ai compagni di prigionia.
Insignito della Medaglia di Argento al Valor Militare con la seguente motivazione: «Valoroso Comandante di Battaglione partigiano si distingueva in numerose azioni di guerra, per coraggio e capacità militare. Ideava ed eseguiva con pochi audaci un'arditra azione contro le carceri di S. Giovanni in Persiceto liberando i compagni detenuti. Catturato dai tedeschi in una successiva zione, dopo aver sofferto atroci torture, affrontava serenamente il plotone di esecuzione e cadeva offrendo la sua giovane vita alla redenzione della Patria.» San Giovanni in Persiceto, 6 marzo 1945 - Cavezzo, 21 aprile 1945.
Residente a San Giovanni in Persiceto, dove lavorava come Agricoltore, aderirà alle schiere partigiane a partire dal 1 giugno 1944, servendo come Comandante del Battaglione "Antonio Marzocchi" della 63^ Brigata Garibaldi "Bolero", operante sul territorio del Bolognese (Zona Ovest di Bologna), col nome di battaglia "Lupo". Combattente coraggioso e di grandi capacità militari, guiderà un'operazione da lui ideata contro le carceri di San Giovanni in Persiceto, al comando di un piccolo manipolo di coraggiosi. Caduto vittima di rastrellamento, sarà fatto prigioniero dalla Brigata Nera di stanza a San Giovanni in Persiceto, che, nella fase della ritirata, deciderà di portare gli ostaggi con sè. Dopo una lunga ed estenuante marcia, che condurrà i prigionieri da San Giovanni in Persiceto, passando per Crevalcore e Camposanto, fino alle terre fra Cavezzo e Medolla, sarà fucilato alle 11:30 di mattina del 22 aprile, assieme ai compagni di prigionia.
Insignito della Medaglia di Argento al Valor Militare con la seguente motivazione: «Valoroso Comandante di Battaglione partigiano si distingueva in numerose azioni di guerra, per coraggio e capacità militare. Ideava ed eseguiva con pochi audaci un'arditra azione contro le carceri di S. Giovanni in Persiceto liberando i compagni detenuti. Catturato dai tedeschi in una successiva zione, dopo aver sofferto atroci torture, affrontava serenamente il plotone di esecuzione e cadeva offrendo la sua giovane vita alla redenzione della Patria.» San Giovanni in Persiceto, 6 marzo 1945 - Cavezzo, 21 aprile 1945.
Vaccari, Ilva. "Dalla parte della libertà: I Caduti modenesi nel periodo della Resistenza entro e fuori i confini della provincia. Forestieri e stranieri caduti in territorio modenese". Modena: Coop Estense, 1999. p. 79.
Comune di Cavezzo. Per una Storia di Cavezzo. Cavezzo: Fondazione G. Malavasi, 2002.
Barbieri, Giorgio; Pedroni, Piero. "Per non dimenticare. Lapidi, cippi, monumenti partigiani nella Bassa Pianura Modenese. Modena: Stampa Grafiche SIgem, 1997. p. 138.
Vaccari, Ilva. "Dalla parte della libertà: I Caduti modenesi nel periodo della Resistenza entro e fuori i confini della provincia. Forestieri e stranieri caduti in territorio modenese". Modena: Coop Estense, 1999. p. 79.
Comune di Cavezzo. Per una Storia di Cavezzo. Cavezzo: Fondazione G. Malavasi, 2002.
Barbieri, Giorgio; Pedroni, Piero. "Per non dimenticare. Lapidi, cippi, monumenti partigiani nella Bassa Pianura Modenese. Modena: Stampa Grafiche SIgem, 1997. p. 138.