Residente a Vallalta di Concordia, dove lavorava come agricoltore, Aldo Garusi si unirà alle schiere partigiane, militando all'interno dei GAP della 2^ Zona, parte della 65a Brigata d'Assalto Garibaldi "Walter Tabacchi", con il nome di battaglia "Renzo", a partire dal 10 febbraio 1944. Prelevato dai brigatisti neri, sarà, interrogato, torturato e infine portato a Rovereto per essere fucilato per rappresaglia.
Agli inizi di agosto, infatti, in seguito all'eliminazione di Arturo Bartoli, violento squadrista locale, da parte dei partigiani, le unità nazifasciste decidono di prelevare diversi noti antifascisti per compiere una violenta rappresaglia. I nove scelti, ovvero il professor Roberto Serracchioli, il professor Barbato Zanoni, il professor Alfredo Braghiroli, Il Dottor Francesco Maxia, Aldo Garusi, Jonas Golinelli, Canzio Zoldi, Luigi e il figlio Silvio Manfredini, saranno portati il tra il 3 e il 5 agosto presso le caserme della milizia e dei carabinieri di Mirandola, per essere torturati e in seguito trasportati con una corriera presso Rovereto sul Secchia, in prossimità della Chiesa locale. Arrestata la marcia all'improvviso i prigionieri, ormai coscienti della loro sorte iniziano a protestare contro i barbari carcerieri fascisti. Il primo a cadere sarà il Dott. Maxia colpito da una raffica. Decisi a concludere il lavoro, i fascisti impartiranno l'ordine di fucilazione sui restanti 8, i cui cadaveri verranno lasciati a minaccia e monito all'esposizione della cittadinanza.
Solo Aldo Garusi, fra tutti, non morirà sul sagrato della chiesa, poiché, sopravvissuto alla fucilazione, riuscirà a fuggire non appena i fascisti se ne saranno andati, per essere infine ricoverato per ferite gravi all'ospedale di Mirandola, dove morirà il 22 agosto.
La rappresaglia di Rovereto viene tutt'ora ricordata come la “Strage degli Intellettuali” poiché sei degli uccisi erano uomini di cultura, laureati, conosciuti per il loro impegno e le loro attività sociali.
Residente a Vallalta di Concordia, dove lavorava come agricoltore, Aldo Garusi si unirà alle schiere partigiane, militando all'interno dei GAP della 2^ Zona, parte della 65a Brigata d'Assalto Garibaldi "Walter Tabacchi", con il nome di battaglia "Renzo", a partire dal 10 febbraio 1944. Prelevato dai brigatisti neri, sarà, interrogato, torturato e infine portato a Rovereto per essere fucilato per rappresaglia.
Agli inizi di agosto, infatti, in seguito all'eliminazione di Arturo Bartoli, violento squadrista locale, da parte dei partigiani, le unità nazifasciste decidono di prelevare diversi noti antifascisti per compiere una violenta rappresaglia. I nove scelti, ovvero il professor Roberto Serracchioli, il professor Barbato Zanoni, il professor Alfredo Braghiroli, Il Dottor Francesco Maxia, Aldo Garusi, Jonas Golinelli, Canzio Zoldi, Luigi e il figlio Silvio Manfredini, saranno portati il tra il 3 e il 5 agosto presso le caserme della milizia e dei carabinieri di Mirandola, per essere torturati e in seguito trasportati con una corriera presso Rovereto sul Secchia, in prossimità della Chiesa locale. Arrestata la marcia all'improvviso i prigionieri, ormai coscienti della loro sorte iniziano a protestare contro i barbari carcerieri fascisti. Il primo a cadere sarà il Dott. Maxia colpito da una raffica. Decisi a concludere il lavoro, i fascisti impartiranno l'ordine di fucilazione sui restanti 8, i cui cadaveri verranno lasciati a minaccia e monito all'esposizione della cittadinanza.
Solo Aldo Garusi, fra tutti, non morirà sul sagrato della chiesa, poiché, sopravvissuto alla fucilazione, riuscirà a fuggire non appena i fascisti se ne saranno andati, per essere infine ricoverato per ferite gravi all'ospedale di Mirandola, dove morirà il 22 agosto.
La rappresaglia di Rovereto viene tutt'ora ricordata come la “Strage degli Intellettuali” poiché sei degli uccisi erano uomini di cultura, laureati, conosciuti per il loro impegno e le loro attività sociali.
Canova, Franco; Gelmini, Oreste; Mattioli, Amilcare. “Lotta di liberazione nella bassa modenese”. Modena: ANPI di Modena, 1975. pp. 182, 363.
Vaccari, Ilva. "Dalla parte della libertà: I Caduti modenesi nel periodo della Resistenza entro e fuori i confini della provincia. Forestieri e stranieri caduti in territorio modenese". Modena: Coop Estense, 1999. pp. 226.
“Elenco di vittime modenesi nelle rappresaglie nemiche compiute entro e fuori il territorio della provincia dal 1 gennaio 1944 al 23 aprile 1945”, Estr. da: “Rassegna annuale dell’Istituto storico della Resistenza in Modena e provincia”, n. 3, 1962.
Barbieri, Alberto. “Repertorio bio-bibliografico dei modenesi illustri”, in “Modena: vicende e protagonisti”. Bologna: Edizioni Edison, 1971, vol. III, p. 376.
Pacor, Mario; Casali, Luciano. "Lotte sociali e guerriglia in pianura: la Resistenza a Carpi, Soliera, Novi, Campogalliano". Roma: Editori Riuniti, 1972. p.24, 366.
Elenco nominativo dei partigiani della provincia di Modena, curato dal Dipartimento di Discipline storiche, antropologiche e geografiche dell'Università di Bologna.
Canova, Franco; Gelmini, Oreste; Mattioli, Amilcare. “Lotta di liberazione nella bassa modenese”. Modena: ANPI di Modena, 1975. pp. 182, 363.
Vaccari, Ilva. "Dalla parte della libertà: I Caduti modenesi nel periodo della Resistenza entro e fuori i confini della provincia. Forestieri e stranieri caduti in territorio modenese". Modena: Coop Estense, 1999. pp. 226.
“Elenco di vittime modenesi nelle rappresaglie nemiche compiute entro e fuori il territorio della provincia dal 1 gennaio 1944 al 23 aprile 1945”, Estr. da: “Rassegna annuale dell’Istituto storico della Resistenza in Modena e provincia”, n. 3, 1962.
Barbieri, Alberto. “Repertorio bio-bibliografico dei modenesi illustri”, in “Modena: vicende e protagonisti”. Bologna: Edizioni Edison, 1971, vol. III, p. 376.
Pacor, Mario; Casali, Luciano. "Lotte sociali e guerriglia in pianura: la Resistenza a Carpi, Soliera, Novi, Campogalliano". Roma: Editori Riuniti, 1972. p.24, 366.
Elenco nominativo dei partigiani della provincia di Modena, curato dal Dipartimento di Discipline storiche, antropologiche e geografiche dell'Università di Bologna.