Nato ad Anzola in provincia di Bologna il 30 ottobre 1927 ed abitante a Borgo Panigale in via Persicetana. Il giovanissimo Roveri divenne partigiano della brigata “Tabacchi” della divisione Modena Pianura col nome di battaglia di “Pantera”. Arrestato per attività partigiana con altri 32 castelfranchesi quasi tutti di Manzolino fu condotto a Bologna e qui fucilato il 10 febbraio 1945 in un'atroce rappresaglia alle fosse di San Ruffillo. Non era ancora maggiorenne. Le fucilazioni di San Ruffillo sono legate ad una logica eliminazionista e si collocano nel momento in cui i tedeschi si prepararono a lasciare la città ed eliminarono il maggior numero possibile di prigionieri nelle loro mani
Nato ad Anzola in provincia di Bologna il 30 ottobre 1927 ed abitante a Borgo Panigale in via Persicetana. Il giovanissimo Roveri divenne partigiano della brigata “Tabacchi” della divisione Modena Pianura col nome di battaglia di “Pantera”. Arrestato per attività partigiana con altri 32 castelfranchesi quasi tutti di Manzolino fu condotto a Bologna e qui fucilato il 10 febbraio 1945 in un'atroce rappresaglia alle fosse di San Ruffillo. Non era ancora maggiorenne. Le fucilazioni di San Ruffillo sono legate ad una logica eliminazionista e si collocano nel momento in cui i tedeschi si prepararono a lasciare la città ed eliminarono il maggior numero possibile di prigionieri nelle loro mani
M. Gavioli, G. Barbieri, "Per non dimenticare", Edizioni Il Fiorino, 2000
I. Vaccari; "Dalla Parte della libertà"; Coop Estense; 1999