Antonino Macchioni

Castelvecchio (Prignano)
23/10/1901
Ponte Cervaro (Polinago)
10/05/1944
Professione: Calzolaio 
Ruolo: Partigiano
Status: Caduto
Nome di Battaglia: Antonio
Grado: [Sotto Tenente]
Brigata: [Formazione di Marcello]

La storia

Residente nel borgo di Lazzaretto, nei pressi del Castello di Maranello. Attivista comunista, nel corso del Ventennio subì numerose denunce e condanne. Nel 1929 fu denunciato una prima volta per porto abusivo di armi e propaganda sovversiva. Nel 1930 in seguito a una denuncia da parte di un delatore, venne denunciato al Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato come referente della cellula comunista di Maranello e per attività di propaganda e di raccolta fondi per il “soccorso rosso”. Condannato l’anno successivo a tre anni di carcere presso Saluzzo e a tre anni di vigilanza speciale, fu liberato nel 1932 a seguito di amnistia. Ripresa immediatamente l’attività politica, per un anno riuscì a mantenerla segreta alle autorità, nonostante rimanesse sotto vigilanza speciale. Nel 1934 però venne nuovamente arrestato e condannato dalla Commissione provinciale a cinque anni di confino sull’isola di Ponza. Qui partecipò a una protesta dei confinati, che gli costò un'ulteriore condanna a dieci mesi di prigione. Nel 1939 finì di scontare la pena e venne liberato, facendo ritorno a Maranello. Dopo l’8 settembre si unì alle forze partigiane, entrando in formazione già dal 19 dicembre 1943. Fece parte della formazione guidata da Marcello Catellani (“Marcello”), ottenendo dal marzo 1944 incarichi organizzativi. Il 10 maggio 1944 partecipò al combattimento di Ponte Cervaro, nei pressi di Pompeano. Qui le versioni divergono: secondo l’Atlante delle Stragi nazifasciste cadde in combattimento, mentre secondo Ilva Vaccari e il Dizionario storico dell’antifascismo modenese, venne gravemente ferito e morì all’Ospedale di Pavullo.
Residente nel borgo di Lazzaretto, nei pressi del Castello di Maranello. Attivista comunista, nel corso del Ventennio subì numerose denunce e condanne. Nel 1929 fu denunciato una prima volta per porto abusivo di armi e propaganda sovversiva. Nel 1930 in seguito a una denuncia da parte di un delatore, venne denunciato al Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato come referente della cellula comunista di Maranello e per attività di propaganda e di raccolta fondi per il “soccorso rosso”. Condannato l’anno successivo a tre anni di carcere presso Saluzzo e a tre anni di vigilanza speciale, fu liberato nel 1932 a seguito di amnistia. Ripresa immediatamente l’attività politica, per un anno riuscì a mantenerla segreta alle autorità, nonostante rimanesse sotto vigilanza speciale. Nel 1934 però venne nuovamente arrestato e condannato dalla Commissione provinciale a cinque anni di confino sull’isola di Ponza. Qui partecipò a una protesta dei confinati, che gli costò un'ulteriore condanna a dieci mesi di prigione. Nel 1939 finì di scontare la pena e venne liberato, facendo ritorno a Maranello. Dopo l’8 settembre si unì alle forze partigiane, entrando in formazione già dal 19 dicembre 1943. Fece parte della formazione guidata da Marcello Catellani (“Marcello”), ottenendo dal marzo 1944 incarichi organizzativi. Il 10 maggio 1944 partecipò al combattimento di Ponte Cervaro, nei pressi di Pompeano. Qui le versioni divergono: secondo l’Atlante delle Stragi nazifasciste cadde in combattimento, mentre secondo Ilva Vaccari e il Dizionario storico dell’antifascismo modenese, venne gravemente ferito e morì all’Ospedale di Pavullo.
Ilva Vaccari, Dalla parte della Libertà, p. 291
Dizionario storico dell’antifascismo modenese, vol. II, p. 227
Racconti partigiani, storie della Resistenza a Maranello, p. 73
M. Gavioli, G. Barbieri, Lapidi, cippi, monumenti partigiani a Sassuolo, Montefiorino, Palagano, Fiorano, Formigine, Frassinoro, Maranello, Prignano, p. 135
Scheda sull'episodio di Ponte Cervaro sull'Atlante delle stragi nazifasciste in Italia
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Scheda personale sullo schedario partigiano
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Luciano Casali e Alberto Preti, elenco dei partigiani dell’Emilia-Romagna
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Ilva Vaccari, Dalla parte della Libertà, p. 291
Dizionario storico dell’antifascismo modenese, vol. II, p. 227
Racconti partigiani, storie della Resistenza a Maranello, p. 73
M. Gavioli, G. Barbieri, Lapidi, cippi, monumenti partigiani a Sassuolo, Montefiorino, Palagano, Fiorano, Formigine, Frassinoro, Maranello, Prignano, p. 135
Scheda sull'episodio di Ponte Cervaro sull'Atlante delle stragi nazifasciste in Italia
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