Nato da una famiglia genovese proprietaria di fondi nel modenese, è renitente alla leva e si rifugia a Genova con i genitori. Dopo avere combattuto con le forze della Resistenza in Appennino, rientra a Modena in Casa Righetti, mezzadro della tenuta del padre, dove si riuniva il distaccamento partigiano di Navicello. Dopo la liberazione di Modena ritorna con le forze partigiane liguri e muore in combattimento il 25 aprile 1945 per liberare Genova. Nel dopoguerra il padre dona la casa e il suo podere all’ANPI, che li cede alla Cooperativa Braccianti, per consentire ai braccianti di onorare la memoria del giovane e per rendere omaggio ad una categoria che subisce in modo drammatico le politiche del Ventennio fascista.