Antonio Gambacorti Passerini

Monza
14/06/1903
Cibeno di Carpi
12/07/1944
Professione: Dottore commercialista 
Status: Caduto
Grado: [Nessuno]

La storia

Dottore commercialista e titolare di un piccolo negozio di cartoleria, da sempre di idee socialiste, coniugato, residente a Monza. Da sempre era stato ostile al fascismo, tanto da far parte di un gruppo autonominatosi “Fronte d’azione antifascista” che già dal 1942 stampava un foglio clandestino “Pace e Libertà” al quale collaboravano unitariamente socialisti, comunisti e cattolici. Protagonista delle manifestazioni di Monza del 25 luglio 1943, fu uno dei primi a organizzare una forma di guida della città dopo la caduta del regime e l’inizio della Resistenza dopo l’armistizio. Era infatti necessario coordinare i primi gruppi partigiani che si erano costituiti ed egli, in bicicletta, si spostava da un angolo all'altro della Brianza per porre le basi di quello che sarebbe diventato più avanti il Comando generale del Corpo Volontari della libertà; Gambacorti vi avrebbe fatto parte per il Partito Socialista di unità proletaria. Sotto la sua guida furono gettate le basi per l'organizzazione delle prime formazioni partigiane, che in seguito assunsero la denominazione di "Brigate Matteotti". Dopo mesi di appassionato lavoro, la delazione di una spia infiltratasi nell'organizzazione portò al suo arresto. Fu detenuto nel carcere giudiziario di Monza, quindi trasferito a Milano, San Vittore, il 24 maggio 1944, numero di matricola 2169. Venne infine inviato a Fossoli il 9 giugno 1944, matricola campo 1607. Venne fucilato al poligono di tiro di Cibeno di Carpi il 12 luglio 1944 insieme agli altri detenuti prelevati dal campo di Fossoli, in rappresaglia per un'azione partigiana avvenuta a Genova. È sepolto nel cimitero di Monza, nel Sacrario dei Caduti.
Dottore commercialista e titolare di un piccolo negozio di cartoleria, da sempre di idee socialiste, coniugato, residente a Monza. Da sempre era stato ostile al fascismo, tanto da far parte di un gruppo autonominatosi “Fronte d’azione antifascista” che già dal 1942 stampava un foglio clandestino “Pace e Libertà” al quale collaboravano unitariamente socialisti, comunisti e cattolici. Protagonista delle manifestazioni di Monza del 25 luglio 1943, fu uno dei primi a organizzare una forma di guida della città dopo la caduta del regime e l’inizio della Resistenza dopo l’armistizio. Era infatti necessario coordinare i primi gruppi partigiani che si erano costituiti ed egli, in bicicletta, si spostava da un angolo all'altro della Brianza per porre le basi di quello che sarebbe diventato più avanti il Comando generale del Corpo Volontari della libertà; Gambacorti vi avrebbe fatto parte per il Partito Socialista di unità proletaria. Sotto la sua guida furono gettate le basi per l'organizzazione delle prime formazioni partigiane, che in seguito assunsero la denominazione di "Brigate Matteotti". Dopo mesi di appassionato lavoro, la delazione di una spia infiltratasi nell'organizzazione portò al suo arresto. Fu detenuto nel carcere giudiziario di Monza, quindi trasferito a Milano, San Vittore, il 24 maggio 1944, numero di matricola 2169. Venne infine inviato a Fossoli il 9 giugno 1944, matricola campo 1607. Venne fucilato al poligono di tiro di Cibeno di Carpi il 12 luglio 1944 insieme agli altri detenuti prelevati dal campo di Fossoli, in rappresaglia per un'azione partigiana avvenuta a Genova. È sepolto nel cimitero di Monza, nel Sacrario dei Caduti.
Vaccari, Ilva. "Dalla parte della libertà: I Caduti modenesi nel periodo della Resistenza entro e fuori i confini della provincia. Forestieri e stranieri caduti in territorio modenese". Modena: Coop Estense, 1999, p. 223.
Pellicciari, S. “Cronistoria del Gruppo Brg. “Aristide”, inedito, archivio ISRM, R.I. 20, p. 14.
Casoli, Cinzio. “I crimini nazifascisti a Carpi”. Carpi, 1945.
Baccino, Renzo. “Fossoli”. Modena: Cooperativa tipografi, 1961.
Vaccari, Ilva. “La strage di Fossoli”, in “Rassegna Annuale Istituto Storico della Resistenza di Modena” n. 1/1960.
“Elenco di vittime modenesi nelle rappresaglie nemiche compiute entro e fuori il territorio della provincia dal 1 gennaio 1944 al 23 aprile 1945”, Estr. da: Rassegna annuale dell’Istituto storico della Resistenza in Modena e provincia”, n. 3, 1962.
Pacor, Mario; Casali, Luciano. "Lotte sociali e guerriglia in pianura: la Resistenza a Carpi, Soliera, Novi, Campogalliano". Roma: Editori Riuniti, 1972, pp. 172, 367.
“Museo monumento al deportato politico e razziale nei campi di sterminio nazisti: Carpi, Castello dei Pio”. Carpi, 1973, pp. 30-31.
Comune di Carpi; Arbizzani, Luigi. "Carpi per la libertà 1943-1945". Carpi: Comitato comunale per le celebrazioni del trentennale della Resistenza, 1976, pp. 27-34.
Comuni di Carpi, Soliera, Novi e Campogalliano, Comitato per la Resistenza, la Repubblica e la Costituzione (a cura di). “La pianura dei ribelli: fatti e documenti della lotta partigiana: Carpi, Soliera, Novi e Campogalliano”. Carpi: Centro stampa del Comune, 1980, pp. 133-144.
“Enciclopedia dell’Antifascismo e della Resistenza”, vol. II, Milano, 1971, p. 412, voce “Fossoli”.
Associazione Nazionale Combattenti e Reduci: Sezione di Modena; Ferrari, Tullio; Capitani, Daniela (a cura di). “Memorie per la storia e per la pace”. Carpi: Associazione nazionale combattenti e reduci: Sezione di Modena, 1983, vol. II, p. 119.
Documento PDF a cura del Centro Studi Fossoli riguardante la figura di Antonio Gambacorti Passerini.
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Pagina web dell'ANPI nazionale che ricorda Antonio Gambacorti Passerini.
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Pagina web del portale "Pietre della memoria" relativa alla lapide dedicata ad Antonio Gambacorti Passerini, posizionata presso la casa dove visse.
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Pagina web dell'ANPI di Monza dedicata alla memoria di Antonio Gambacorti Passerini.
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Documento PDF a cura dell'Atlante delle stragi nazifasciste riguardante l'episodio dell’eccidio di Cibeno.
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Vaccari, Ilva. "Dalla parte della libertà: I Caduti modenesi nel periodo della Resistenza entro e fuori i confini della provincia. Forestieri e stranieri caduti in territorio modenese". Modena: Coop Estense, 1999, p. 223.
Pellicciari, S. “Cronistoria del Gruppo Brg. “Aristide”, inedito, archivio ISRM, R.I. 20, p. 14.
Casoli, Cinzio. “I crimini nazifascisti a Carpi”. Carpi, 1945.
Baccino, Renzo. “Fossoli”. Modena: Cooperativa tipografi, 1961.
Vaccari, Ilva. “La strage di Fossoli”, in “Rassegna Annuale Istituto Storico della Resistenza di Modena” n. 1/1960.
“Elenco di vittime modenesi nelle rappresaglie nemiche compiute entro e fuori il territorio della provincia dal 1 gennaio 1944 al 23 aprile 1945”, Estr. da: Rassegna annuale dell’Istituto storico della Resistenza in Modena e provincia”, n. 3, 1962.
Pacor, Mario; Casali, Luciano. "Lotte sociali e guerriglia in pianura: la Resistenza a Carpi, Soliera, Novi, Campogalliano". Roma: Editori Riuniti, 1972, pp. 172, 367.
“Museo monumento al deportato politico e razziale nei campi di sterminio nazisti: Carpi, Castello dei Pio”. Carpi, 1973, pp. 30-31.
Comune di Carpi; Arbizzani, Luigi. "Carpi per la libertà 1943-1945". Carpi: Comitato comunale per le celebrazioni del trentennale della Resistenza, 1976, pp. 27-34.
“Enciclopedia dell’Antifascismo e della Resistenza”, vol. II, Milano, 1971, p. 412, voce “Fossoli”.
Associazione Nazionale Combattenti e Reduci: Sezione di Modena; Ferrari, Tullio; Capitani, Daniela (a cura di). “Memorie per la storia e per la pace”. Carpi: Associazione nazionale combattenti e reduci: Sezione di Modena, 1983, vol. II, p. 119.
Documento PDF a cura del Centro Studi Fossoli riguardante la figura di Antonio Gambacorti Passerini.
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Documento PDF a cura dell'Atlante delle stragi nazifasciste riguardante l'episodio dell’eccidio di Cibeno.
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