Residente a Maranello, il 27 gennaio 1945 salì in montagna entrando nella Brigata “Speranza”, col nome di battaglia di Clara. Nonostante fosse appena sedicenne, divenne comandante di squadra, partecipando a numerose e audaci azioni. L’11 aprile 1945 venne sorpreso da un rastrellamento tedesco a Torre Maina. Riuscì a fuggire, venendo però gravemente ferito. Non riuscì mai più a riprendersi e morì poco dopo la Liberazione, l’11 maggio 1945.
Residente a Maranello, il 27 gennaio 1945 salì in montagna entrando nella Brigata “Speranza”, col nome di battaglia di Clara. Nonostante fosse appena sedicenne, divenne comandante di squadra, partecipando a numerose e audaci azioni. L’11 aprile 1945 venne sorpreso da un rastrellamento tedesco a Torre Maina. Riuscì a fuggire, venendo però gravemente ferito. Non riuscì mai più a riprendersi e morì poco dopo la Liberazione, l’11 maggio 1945.
Ilva Vaccari, Dalla parte della Libertà, p. 284
Racconti partigiani, storie della Resistenza a Maranello, p. 73
M. Gavioli, G. Barbieri, Lapidi, cippi, monumenti partigiani a Sassuolo, Montefiorino, Palagano, Fiorano, Formigine, Frassinoro, Maranello, Prignano, p. 134
Racconti partigiani, storie della Resistenza a Maranello, p. 73
M. Gavioli, G. Barbieri, Lapidi, cippi, monumenti partigiani a Sassuolo, Montefiorino, Palagano, Fiorano, Formigine, Frassinoro, Maranello, Prignano, p. 134