Nato a Nonantola l'11 giugno 1890 e residente a Bomporto, agricoltore coniugato con figli. Partigiano della brigata Walter tabacchi della divisione Modena pianura, catturato nel corso di un rastrellamento e torturato disumanamente, Arturo Monzani venne fucilato furtivamente e poi abbandonato in via gallucci in quella serie di uccisioni (ben 9) perpetrate nottetempo tra il 18 e il 19 Marzo 1945; delle quali quando ormai il comando germanico aveva rinunciato ad ogni rappresaglia si assunse la responsabilità il reggente repubblichino in carica.