Carlo Scarabelli

Pavullo
30/01/1925
Polinago
10/05/1944
Ruolo: Partigiano
Status: Caduto
Grado: [Comandante]
Brigata: [Scarabelli]
Divisione: Modena Montagna]]
Decorazioni: Medaglia D'Argento Al Valor Militare

La storia

Nato a Pavullo il 30 gennaio 1925, partigiano della divisione Modena montagna inquadrato nella brigata "Scarabelli", Residente nella frazione di Montebonello. Giovane ardimentoso, preferì la dura vita del partigianato piuttosto che presentarsi ai distretti fascisti. Dopo azioni di diversa entità prese parte al vittorioso ma cruento scontro con forze naziste nei dintorni di Gombola. Era il 10 Maggio 1944, e Carlo Scarabelli vi perdette, non ancora ventenne, la vita, assieme ad altri tre partigiani e alcuni civili. Per ricordarlo la sua brigata fu intitolata a suo nome e in seguito gli fu assegnata la medaglia d'argento al valor militare alla memoria accompagnata da queste parole: "dopo aspro combattimento, per evitare l'accerchiamento della propria formazione da parte di un reparto superiore per uomini e mezzi, si portava allo scoperto e riusciva col fuoco della propria arma a fermare il nemico, guadagnando il tempo necessario perché i suoi uomini potessero ripiegare. Colpito al petto cadeva al suolo esanime"
Nato a Pavullo il 30 gennaio 1925, partigiano della divisione Modena montagna inquadrato nella brigata "Scarabelli", Residente nella frazione di Montebonello. Giovane ardimentoso, preferì la dura vita del partigianato piuttosto che presentarsi ai distretti fascisti. Dopo azioni di diversa entità prese parte al vittorioso ma cruento scontro con forze naziste nei dintorni di Gombola. Era il 10 Maggio 1944, e Carlo Scarabelli vi perdette, non ancora ventenne, la vita, assieme ad altri tre partigiani e alcuni civili. Per ricordarlo la sua brigata fu intitolata a suo nome e in seguito gli fu assegnata la medaglia d'argento al valor militare alla memoria accompagnata da queste parole: "dopo aspro combattimento, per evitare l'accerchiamento della propria formazione da parte di un reparto superiore per uomini e mezzi, si portava allo scoperto e riusciva col fuoco della propria arma a fermare il nemico, guadagnando il tempo necessario perché i suoi uomini potessero ripiegare. Colpito al petto cadeva al suolo esanime"
Barbieri, Pedroni; "Per non Dimenticare", Il Fiorino, 1995
Vaccari; "Dalla Parte della libertà"
Barbieri, Pedroni; "Per non Dimenticare", Il Fiorino, 1995
Vaccari; "Dalla Parte della libertà"
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