Cesare Palmini era nato il 24 settembre 1906 da Teodoro e Candida Zanni, a Pavullo nel Frignano (prov. di Modena), nella frazione di Castagneto. Scolarizzato fino alla licenza elementare, faceva l’operaio. Nel ’43 tuttavia risultava residente in via Tanari a Bologna, ma quando la situazione bellica cominciò a deteriorarsi ulteriormente, tornò a vivere nel proprio paese natale.
Entrò nella Resistenza subito dopo l’armistizio, inquadrato nel battaglione Comando della 7ª brigata Modena “Armando”, con il nome di battaglia “Palmieri”, ebbe dapprima incarichi ispettivo-organizzativi, in seguito divenne commissario politico nella 3ª brigata.
Il trentasettenne Cesare Palmini fu arrestato a Sassoguidano, una frazione di Pavullo nel Frignano, il 7 giugno 1944 assieme a Giuseppe Balocchi. Prima fu rinchiuso nelle carceri di Pavullo, poi trasferito a Bologna, dove risultava in entrata a San Giovanni in Monte il 20 giugno del ’44, con matricola n.11076, subito dopo Balocchi e prima di Labanti.
Anche nel suo caso, due tra le fonti più autorevoli per ricostruire gli eventi relativi ai partigiani bolognesi e modenesi impongono una puntualizzazione : una prima fonte, Ilva Vaccari, indica come data di morte il 29-6-’44, l’altra, il libro verde dell’antifascismo bolognese, riporta come luogo di esecuzione Piazza Nettuno a Bologna. Sulla data di morte, la matricola del carcere che lo dà in uscita il 3-7-’44, fa piazza pulita di incertezze, mentre il registro delle morti del comune di Bologna, che sul luogo del decesso fornisce l’ indicazione : “luogo imprecisato”, depone a favore di una sua fucilazione presso il Poligono di tiro, esattamente come accadde per i suoi compagni. E’ probabile che in seguito, po,i il suo corpo sia stato esposto in piazza Nettuno, come atroce monito.