Chiaffredo Cassiani

Maranello
18/02/1916
Torre Maina di Maranello
03/04/1945
Professione: Contadino 
Ruolo: Partigiano
Status: Caduto
Nome di Battaglia: Stop
Grado: [Comandante]
Brigata: [Mario Speranza]
Divisione: Modena Montagna]]
Decorazioni: Medaglia D'Oro Al Valor Militare

La storia

Residente a Fogliano, durante la guerra era stato arruolato come sergente della Guardia alla Frontiera nel Regio Esercito. Sfuggito alla cattura dopo l’8 settembre, riuscì a tornare a casa ed entrò nel movimento partigiano il 25 aprile 1944, partecipando a diverse azioni. Nel giugno 1944 venne promosso a tenente e nell’autunno 1944 lo troviamo a capo di un distaccamento, attivo sulle colline sopra Maranello e Fiorano, appartenente al Gruppo di formazioni “Scarabelli”, guidato da “Marcello”. Il 29 gennaio 1945 venne costituita la Brigata “Mario Speranza” e “Stop” ne divenne il comandante. La Brigata, forte di 250 uomini (aumentati poi a 650 stando al diario della brigata) operò sulle colline sopra Fiorano e Maranello, operando diversi attacchi sulla Giardini. Il 3 aprile 1945 un attacco congiunto di tedeschi e fascisti puntò da Levizzano, San Dalmazio e San Venanzio su Puianello e Torre Maina, occupate dalla formazione partigiana. Ne seguirono diversi scontri, in uno dei quali a Torre Maina trovò la morte Cassiani. Una parte della brigata Speranza divenne poi autonoma costituendo la Brigata “Stop”, così chiamata in onore del proprio ex comandante. Nel 1963 Cassiani riceverà per le proprie azioni la Medaglia d’oro al Valor Militare alla memoria, con la seguente motivazione: “Instancabile organizzatore della Resistenza, costituiva la Brigata “Scarabelli” e ne assumeva il comando. Nel corso di una dura battaglia in cui erano impegnati i reparti della Brigata, egli con un piccolo numero di volontari si inseriva nelle linee nemiche per effettuare una manovra aggirante. Riuscito nell’intento ed impegnatosi in combattimento, si batteva da eroe attirando su di sé e sugli uomini che l’avevano seguito il concentrato fuoco dello schieramento tedesco. Colpito al petto, si abbatteva al suolo, mentre trovava, morente, ancora le forze di incitare i suoi uomini alla lotta. Fulgido esempio delle più elette virtù militari.” La medaglia venne ritirata dalla moglie di Cassiani, Iride Malagoli, anch’ella partigiana, che continuò nel Dopoguerra a dare testimonianza della sua lotta e di quella del marito. A Chiaffredo Cassiani inoltre dal 1974 è intitolata la scuola materna di Maranello.
Residente a Fogliano, durante la guerra era stato arruolato come sergente della Guardia alla Frontiera nel Regio Esercito. Sfuggito alla cattura dopo l’8 settembre, riuscì a tornare a casa ed entrò nel movimento partigiano il 25 aprile 1944, partecipando a diverse azioni. Nel giugno 1944 venne promosso a tenente e nell’autunno 1944 lo troviamo a capo di un distaccamento, attivo sulle colline sopra Maranello e Fiorano, appartenente al Gruppo di formazioni “Scarabelli”, guidato da “Marcello”. Il 29 gennaio 1945 venne costituita la Brigata “Mario Speranza” e “Stop” ne divenne il comandante. La Brigata, forte di 250 uomini (aumentati poi a 650 stando al diario della brigata) operò sulle colline sopra Fiorano e Maranello, operando diversi attacchi sulla Giardini. Il 3 aprile 1945 un attacco congiunto di tedeschi e fascisti puntò da Levizzano, San Dalmazio e San Venanzio su Puianello e Torre Maina, occupate dalla formazione partigiana. Ne seguirono diversi scontri, in uno dei quali a Torre Maina trovò la morte Cassiani. Una parte della brigata Speranza divenne poi autonoma costituendo la Brigata “Stop”, così chiamata in onore del proprio ex comandante. Nel 1963 Cassiani riceverà per le proprie azioni la Medaglia d’oro al Valor Militare alla memoria, con la seguente motivazione: “Instancabile organizzatore della Resistenza, costituiva la Brigata “Scarabelli” e ne assumeva il comando. Nel corso di una dura battaglia in cui erano impegnati i reparti della Brigata, egli con un piccolo numero di volontari si inseriva nelle linee nemiche per effettuare una manovra aggirante. Riuscito nell’intento ed impegnatosi in combattimento, si batteva da eroe attirando su di sé e sugli uomini che l’avevano seguito il concentrato fuoco dello schieramento tedesco. Colpito al petto, si abbatteva al suolo, mentre trovava, morente, ancora le forze di incitare i suoi uomini alla lotta. Fulgido esempio delle più elette virtù militari.” La medaglia venne ritirata dalla moglie di Cassiani, Iride Malagoli, anch’ella partigiana, che continuò nel Dopoguerra a dare testimonianza della sua lotta e di quella del marito. A Chiaffredo Cassiani inoltre dal 1974 è intitolata la scuola materna di Maranello.
Ilva Vaccari, Dalla parte della Libertà, pp. 144-145
Racconti partigiani, storie della Resistenza a Maranello, pp. 17, 29, 70
M. Gavioli, G. Barbieri, Lapidi, cippi, monumenti partigiani a Sassuolo, Montefiorino, Palagano, Fiorano, Formigine, Frassinoro, Maranello, Prignano, pp. 133-134
Ermanno Gorrieri, “La Repubblica di Montefiorino”, pp. 622-623, 656-658
Claudio Silingardi, Una provincia partigiana, guerra e Resistenza a Modena, pp. 535-537
Monica Casini, Alberto Venturi, Fiorano 1939-1946, dalla guerra alla democrazia, 2006, p. 62
Scheda personale sullo schedario partigiano
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Pagina web del sito di ANPI nazionale
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Pagina web sul sito della Presidenza della Repubblica
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Voce su wikipedia
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Luciano Casali, Alberto Preti, elenco dei partigiani dell’Emilia-Romagna
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Ilva Vaccari, Dalla parte della Libertà, pp. 144-145
Racconti partigiani, storie della Resistenza a Maranello, pp. 17, 29, 70
M. Gavioli, G. Barbieri, Lapidi, cippi, monumenti partigiani a Sassuolo, Montefiorino, Palagano, Fiorano, Formigine, Frassinoro, Maranello, Prignano, pp. 133-134
Ermanno Gorrieri, “La Repubblica di Montefiorino”, pp. 622-623, 656-658
Claudio Silingardi, Una provincia partigiana, guerra e Resistenza a Modena, pp. 535-537
Monica Casini, Alberto Venturi, Fiorano 1939-1946, dalla guerra alla democrazia, 2006, p. 62
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