Edo Bertaccini

Forlì
22/01/1924
Cibeno di Carpi
12/07/1944
Professione: Contadino 
Ruolo: Partigiano
Status: Caduto
Nome di Battaglia: "Fulmine"
Grado: [Comandante]
Brigata: [8a Garibaldi "Romagna"]
Decorazioni: Medaglia D'Argento Al Valor Militare

La storia

Residente a Forlì, in frazione Coriano. Primo di tre figli di una famiglia di coltivatori diretti. Celibe. In servizio militare come aviere al momento dell'armistizio, sin dall'ottobre del 1943 partecipò alla organizzazione delle formazioni partigiane di montagna e divenne comandante della 7a compagnia aggregata alla 8a Brigata Garibaldi «Romagna». Il 4 aprile 1944, all'inizio di un vastissimo rastrellamento, la sua compagnia, attaccata da forze preponderanti, resistette quattro ore. Colpito al petto da una raffica di mitra, Edo Bertaccini cadde a terra, ma respinse l'aiuto dei suoi partigiani, incitandoli a continuare la resistenza. Rimasto isolato, fu catturato alla Fratta, presso Meldola (FO), e incarcerato a Forlì, dove venne sottoposto a un feroce trattamento di brutalità e torture, nonostante le ferite, che seppe sopportare senza tradire i compagni. Fu trasferito il 5 giugno 1944 a Bologna per essere incarcerato a San Giovanni in Monte, con matricola 10939, a disposizione del «comando SS», ovvero dell'Aussenkommando Bologna della Sipo-SD. Il 5 luglio 1944, insieme ad un gruppo di detenuti politici, venne trasferito dalle SS al campo di Fossoli, dove fu immatricolato con il numero 2503. Venne fucilato al poligono di tiro di Cibeno di Carpi il 12 luglio 1944 insieme agli altri detenuti prelevati dal campo di Fossoli, in rappresaglia per un attentato accaduto a Genova. È sepolto nella tomba di famiglia a Coriano. Fu insignito della Medaglia d'Argento al Valor Militare alla Memoria, con la seguente motivazione: "Eroico combattente della Libertà, per le sue qualità fu promosso comandante di Compagnia. Con l'esempio trascinò i suoi uomini e compì magnifiche azioni. A Fragheto combatté con ardore e tenacia: colpito al petto non volle che i compagni si curassero di lui, ma li incitò alla lotta. Catturato dai tedeschi sopportò il duro carcere e torture indescrivibili: preferì immolare la sua giovinezza per la causa partigiana piuttosto che tradirla".
Residente a Forlì, in frazione Coriano. Primo di tre figli di una famiglia di coltivatori diretti. Celibe. In servizio militare come aviere al momento dell'armistizio, sin dall'ottobre del 1943 partecipò alla organizzazione delle formazioni partigiane di montagna e divenne comandante della 7a compagnia aggregata alla 8a Brigata Garibaldi «Romagna». Il 4 aprile 1944, all'inizio di un vastissimo rastrellamento, la sua compagnia, attaccata da forze preponderanti, resistette quattro ore. Colpito al petto da una raffica di mitra, Edo Bertaccini cadde a terra, ma respinse l'aiuto dei suoi partigiani, incitandoli a continuare la resistenza. Rimasto isolato, fu catturato alla Fratta, presso Meldola (FO), e incarcerato a Forlì, dove venne sottoposto a un feroce trattamento di brutalità e torture, nonostante le ferite, che seppe sopportare senza tradire i compagni. Fu trasferito il 5 giugno 1944 a Bologna per essere incarcerato a San Giovanni in Monte, con matricola 10939, a disposizione del «comando SS», ovvero dell'Aussenkommando Bologna della Sipo-SD. Il 5 luglio 1944, insieme ad un gruppo di detenuti politici, venne trasferito dalle SS al campo di Fossoli, dove fu immatricolato con il numero 2503. Venne fucilato al poligono di tiro di Cibeno di Carpi il 12 luglio 1944 insieme agli altri detenuti prelevati dal campo di Fossoli, in rappresaglia per un attentato accaduto a Genova. È sepolto nella tomba di famiglia a Coriano. Fu insignito della Medaglia d'Argento al Valor Militare alla Memoria, con la seguente motivazione: "Eroico combattente della Libertà, per le sue qualità fu promosso comandante di Compagnia. Con l'esempio trascinò i suoi uomini e compì magnifiche azioni. A Fragheto combatté con ardore e tenacia: colpito al petto non volle che i compagni si curassero di lui, ma li incitò alla lotta. Catturato dai tedeschi sopportò il duro carcere e torture indescrivibili: preferì immolare la sua giovinezza per la causa partigiana piuttosto che tradirla".
Vaccari, Ilva. "Dalla parte della libertà: I Caduti modenesi nel periodo della Resistenza entro e fuori i confini della provincia. Forestieri e stranieri caduti in territorio modenese". Modena: Coop Estense, 1999, pp. 86-87.
Casoli, Cinzio. “I crimini nazifascisti a Carpi”. Carpi, 1945.
Baccino, Renzo. “Fossoli”. Modena: Cooperativa tipografi, 1961.
Vaccari, Ilva. “La strage di Fossoli”, in “Rassegna Annuale Istituto Storico della Resistenza di Modena” n. 1/1960, pp. 59-61.
Pacor, Mario; Casali, Luciano. "Lotte sociali e guerriglia in pianura: la Resistenza a Carpi, Soliera, Novi, Campogalliano". Roma: Editori Riuniti, 1972, pp. 172, 367.
Comune di Carpi; Arbizzani, Luigi. "Carpi per la libertà 1943-1945". Carpi: Comitato comunale per le celebrazioni del trentennale della Resistenza, 1976.
Comuni di Carpi, Soliera, Novi e Campogalliano, Comitato per la Resistenza, la Repubblica e la Costituzione (a cura di). “La pianura dei ribelli: fatti e documenti della lotta partigiana: Carpi, Soliera, Novi e Campogalliano”. Carpi: Centro stampa del Comune, 1980, p. 121.
“Enciclopedia dell’Antifascismo e della Resistenza”. Milano, 1971, vol. I pp. 295-6, vol. II p. 412, voce “Fossoli”.
Associazione nazionale combattenti e reduci: Sezione di Modena; Ferrari, Tullio; Capitani, Daniela (a cura di). “Memorie per la storia e per la pace”. Carpi: Associazione nazionale combattenti e reduci: Sezione di Modena, 1983, vol. II, p. 119.
Pellicciari, S. “Cronistoria del Gruppo Brg. “Aristide”, inedito, archivio ISRM, R.I. 20, p. 14, ove però c'è un errore nel nome.
Pagina web dell'ANPI nazionale dedicata alla figura di Edo Bertaccini.
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Documento PDF a cura del Centro Studi Fossoli riguardante la figura di Edo Bertaccini.
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Pagina web del sito "Ci portano via: da Bologna ai lager del Terzo Reich", dedicata ad Edo Bertaccini
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Documento PDF a cura dell'Atlante delle stragi nazifasciste riguardante l'episodio dell’eccidio di Cibeno.
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Pagina web del portale "Pietre della memoria" relativa alla lapide dedicata ai martiri dell'eccidio di Cibeno, nel luogo in cui furono fucilati.
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Vaccari, Ilva. "Dalla parte della libertà: I Caduti modenesi nel periodo della Resistenza entro e fuori i confini della provincia. Forestieri e stranieri caduti in territorio modenese". Modena: Coop Estense, 1999, pp. 86-87.
Casoli, Cinzio. “I crimini nazifascisti a Carpi”. Carpi, 1945.
Baccino, Renzo. “Fossoli”. Modena: Cooperativa tipografi, 1961.
Vaccari, Ilva. “La strage di Fossoli”, in “Rassegna Annuale Istituto Storico della Resistenza di Modena” n. 1/1960, pp. 59-61.
Pacor, Mario; Casali, Luciano. "Lotte sociali e guerriglia in pianura: la Resistenza a Carpi, Soliera, Novi, Campogalliano". Roma: Editori Riuniti, 1972, pp. 172, 367.
Comune di Carpi; Arbizzani, Luigi. "Carpi per la libertà 1943-1945". Carpi: Comitato comunale per le celebrazioni del trentennale della Resistenza, 1976.
Comuni di Carpi, Soliera, Novi e Campogalliano, Comitato per la Resistenza, la Repubblica e la Costituzione (a cura di). “La pianura dei ribelli: fatti e documenti della lotta partigiana: Carpi, Soliera, Novi e Campogalliano”. Carpi: Centro stampa del Comune, 1980, p. 121.
“Enciclopedia dell’Antifascismo e della Resistenza”. Milano, 1971, vol. I pp. 295-6, vol. II p. 412, voce “Fossoli”.
Associazione nazionale combattenti e reduci: Sezione di Modena; Ferrari, Tullio; Capitani, Daniela (a cura di). “Memorie per la storia e per la pace”. Carpi: Associazione nazionale combattenti e reduci: Sezione di Modena, 1983, vol. II, p. 119.
Pagina web dell'ANPI nazionale dedicata alla figura di Edo Bertaccini.
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Documento PDF a cura del Centro Studi Fossoli riguardante la figura di Edo Bertaccini.
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Pagina web del sito "Ci portano via: da Bologna ai lager del Terzo Reich", dedicata ad Edo Bertaccini
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Documento PDF a cura dell'Atlante delle stragi nazifasciste riguardante l'episodio dell’eccidio di Cibeno.
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Pagina web del portale "Pietre della memoria" relativa alla lapide dedicata ai martiri dell'eccidio di Cibeno, nel luogo in cui furono fucilati.
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