Elio Sommacal

Belluno (Veneto)
05/08/1928
Cavezzo
27/01/1945
Ruolo: Partigiano
Status: Caduto
Nome di Battaglia: "Bis"
Grado: [Nessuno]
Brigata: [Gruppi partigiani della 2^ Zona (Futura 14^ Brigata d'Assalto "Remo")]
Decorazioni: Medaglia D'Argento Al Valor Militare

La storia

Residente a San Giacomo Roncole di Mirandola, Elio Sommacal, già membro dei Piccoli Apostoli di Don Zeno, aderirà al movimento di liberazione a partire dal 10 ottobre 1944, quando, entrando nel "gruppo del Barlede" (Barlede: località di Cavezzo) aderirà ai gruppi partigiani della 2^ Zona (Futura 14^ Brigata d'Assalto "Remo")", combattendo col nome di Battaglia "Bis". Cadrà il 27 gennaio 1945 (o 26 stando ad altre fonti) nel mezzo di un'operazione di grande importanza che non andrà a buon fine. Sotto la guida di Ermes Saltini, e assieme ad Erio Pavan, deciderà di partecipare ad un'operazione di irruzione notturna nel municipio di Cavezzo con il compito di distruggere le carte annonarie depositate nell’Ufficio Accertamenti Agricoli ed anche altri documenti tra cui quelli dell'Ufficio di leva. Durante la marcia di avvicinamento, verranno identificati da un maresciallo tedesco che riuscirà a dare l'allarme, scatenando un duro scontro fra i combattenti di liberazione e le forze di occupazione nazifascista. Nel violento scontro per le vie del paese, Saltini verrà colpito riportando ferite che saranno fatali, mentre Sommacal e Pavan, verranno catturati. Dopo lungo interrogatorio, resistendo alle torture nazifasciste con tenacia, i tre partigiani saranno impicati sulla piazza del paese, per volontà delle autorità nazifascise, che esporranno i corpi alla popolazione locale in spregio ai valori della Resistenza e alla cittadinanza tutta. Cade, così, martire, il giovane "Bis" a soli 17 anni di età. Dopo quell'episodio fu fatto divieto a tutti gli uomini di indossare il tabarro, dal momento che sotto quell'indumento i tre ragazzi avevano nascosto le armi. Per il valore dimostrato ad Elio Sommacal sarà assegnata la Medaglia d'Argento al Valore Militare alla Memoria con la seguente motivazione: “Giovanissimo, ardimentoso combattente, nel corso di una azione particolarmente rischiosa veniva ferito e catturato. Invitato a fare delle rivelazioni sulla propria formazione, taceva, mantenedo un contegno sprezzante. Veniva strangolato dai nemici, rabbiosi per tanto coraggio. Cavezzo 26 gennaio 1945”.
Residente a San Giacomo Roncole di Mirandola, Elio Sommacal, già membro dei Piccoli Apostoli di Don Zeno, aderirà al movimento di liberazione a partire dal 10 ottobre 1944, quando, entrando nel "gruppo del Barlede" (Barlede: località di Cavezzo) aderirà ai gruppi partigiani della 2^ Zona (Futura 14^ Brigata d'Assalto "Remo")", combattendo col nome di Battaglia "Bis". Cadrà il 27 gennaio 1945 (o 26 stando ad altre fonti) nel mezzo di un'operazione di grande importanza che non andrà a buon fine. Sotto la guida di Ermes Saltini, e assieme ad Erio Pavan, deciderà di partecipare ad un'operazione di irruzione notturna nel municipio di Cavezzo con il compito di distruggere le carte annonarie depositate nell’Ufficio Accertamenti Agricoli ed anche altri documenti tra cui quelli dell'Ufficio di leva. Durante la marcia di avvicinamento, verranno identificati da un maresciallo tedesco che riuscirà a dare l'allarme, scatenando un duro scontro fra i combattenti di liberazione e le forze di occupazione nazifascista. Nel violento scontro per le vie del paese, Saltini verrà colpito riportando ferite che saranno fatali, mentre Sommacal e Pavan, verranno catturati. Dopo lungo interrogatorio, resistendo alle torture nazifasciste con tenacia, i tre partigiani saranno impicati sulla piazza del paese, per volontà delle autorità nazifascise, che esporranno i corpi alla popolazione locale in spregio ai valori della Resistenza e alla cittadinanza tutta. Cade, così, martire, il giovane "Bis" a soli 17 anni di età. Dopo quell'episodio fu fatto divieto a tutti gli uomini di indossare il tabarro, dal momento che sotto quell'indumento i tre ragazzi avevano nascosto le armi. Per il valore dimostrato ad Elio Sommacal sarà assegnata la Medaglia d'Argento al Valore Militare alla Memoria con la seguente motivazione: “Giovanissimo, ardimentoso combattente, nel corso di una azione particolarmente rischiosa veniva ferito e catturato. Invitato a fare delle rivelazioni sulla propria formazione, taceva, mantenedo un contegno sprezzante. Veniva strangolato dai nemici, rabbiosi per tanto coraggio. Cavezzo 26 gennaio 1945”.
Canova, Franco; Gelmini, Oreste; Mattioli, Amilcare. “Lotta di liberazione nella bassa modenese”. Modena: ANPI di Modena, 1975. pp 363, 366.
Vaccari, Ilva. "Dalla parte della libertà: I Caduti modenesi nel periodo della Resistenza entro e fuori i confini della provincia. Forestieri e stranieri caduti in territorio modenese". Modena: Coop Estense, 1999. pp. 471, 472.
Vaccari, Ilva. "Il tempo di decidere: documenti e testimonianze sui rapporti tra il clero e la Resistenza”. Modena: CIRSEC, 1968. p.380.
Vaccari, Ilva. “La ricerca sui caduti nel periodo della Resistenza modenese”. Estr. da: “Rassegna di storia dell'Istituto storico della Resistenza in Modena e Provincia”, N.S., a. 2. (1982). p.237.
Centro culturale Francesco Luigi Ferrari; Associazione Liberi Partigiani Italiani (ALPI) di Parma (a cura di). “Don Zeno e i piccoli apostoli nella resistenza modenese”. Modena: Centro culturale Francesco Luigi Ferrari; Associazione Liberi Partigiani Italiani (ALPI) di Parma, 1984.
“Elenco di vittime modenesi nelle rappresaglie nemiche compiute entro e fuori il territorio della provincia dal 1 gennaio 1944 al 23 aprile 1945”, Estr. da: “Rassegna annuale dell’Istituto storico della Resistenza in Modena e provincia”, n. 3, 1962.
Barbieri, Giorgio; Pedroni, Piero. "Per non dimenticare. Lapidi, cippi, monumenti partigiani nella Bassa Pianura Modenese. Modena: Stampa Grafiche SIgem, 1997. pp. 116, 117, 125.
Pagina web a cura dell’ANPI di Mirandola.
Vai link
Pagina web del portale "Pietre della memoria" relativa al cippo dedicato ai partigiani di "Piazza 3 Martiri".
Vai link
Pagina web dell'Atlante delle stragi nazifasciste riguardante l'episodio dell'impiccagione dei tre partigiani di Cavezzo.
Vai link
Elenco nominativo dei partigiani della provincia di Modena, curato dal Dipartimento di Discipline storiche, antropologiche e geografiche dell'Università di Bologna.
Vai link
Canova, Franco; Gelmini, Oreste; Mattioli, Amilcare. “Lotta di liberazione nella bassa modenese”. Modena: ANPI di Modena, 1975. pp 363, 366.
Vaccari, Ilva. "Dalla parte della libertà: I Caduti modenesi nel periodo della Resistenza entro e fuori i confini della provincia. Forestieri e stranieri caduti in territorio modenese". Modena: Coop Estense, 1999. pp. 471, 472.
Vaccari, Ilva. "Il tempo di decidere: documenti e testimonianze sui rapporti tra il clero e la Resistenza”. Modena: CIRSEC, 1968. p.380.
Vaccari, Ilva. “La ricerca sui caduti nel periodo della Resistenza modenese”. Estr. da: “Rassegna di storia dell'Istituto storico della Resistenza in Modena e Provincia”, N.S., a. 2. (1982). p.237.
Centro culturale Francesco Luigi Ferrari; Associazione Liberi Partigiani Italiani (ALPI) di Parma (a cura di). “Don Zeno e i piccoli apostoli nella resistenza modenese”. Modena: Centro culturale Francesco Luigi Ferrari; Associazione Liberi Partigiani Italiani (ALPI) di Parma, 1984.
“Elenco di vittime modenesi nelle rappresaglie nemiche compiute entro e fuori il territorio della provincia dal 1 gennaio 1944 al 23 aprile 1945”, Estr. da: “Rassegna annuale dell’Istituto storico della Resistenza in Modena e provincia”, n. 3, 1962.
Barbieri, Giorgio; Pedroni, Piero. "Per non dimenticare. Lapidi, cippi, monumenti partigiani nella Bassa Pianura Modenese. Modena: Stampa Grafiche SIgem, 1997. pp. 116, 117, 125.
Pagina web a cura dell’ANPI di Mirandola.
Vai al Link
Pagina web del portale "Pietre della memoria" relativa al cippo dedicato ai partigiani di "Piazza 3 Martiri".
Vai al Link
Pagina web dell'Atlante delle stragi nazifasciste riguardante l'episodio dell'impiccagione dei tre partigiani di Cavezzo.
Vai al Link
Elenco nominativo dei partigiani della provincia di Modena, curato dal Dipartimento di Discipline storiche, antropologiche e geografiche dell'Università di Bologna.
Vai al Link
starbookbookmarkchevron-down