Emanuele Carioni

Misano di Gera d'Adda
20/11/1921
Cibeno di Carpi
12/07/1944
Professione: Studente 
Status: Caduto
Grado: [Nessuno]
Decorazioni: Medaglia D'Argento Al Valor Militare

La storia

Studente, agli inizi della guerra si iscrisse alla facoltà di Chimica Industriale dell'Università di Milano, ma dovette presto sospendere gli studi a causa della chiamata alle armi. Frequentò il Corso Allievi Ufficiali di complemento d'Artiglieria a Nocera Inferiore e con i gradi di Tenente venne inviato al Colle di Tenda e successivamente in Albania. Seguì poi il corso da paracadutista a Tarquinia, lo superò e presso la base di Decimomannu in Sardegna ottenne il suo primo incarico, interrotto dalla notizia dell'armistizio dell'8 settembre, il giorno della scelta. Un sacerdote riuscì a procurare un aereo a Carioni e ai suoi amici, col quale riuscirono ad atterrare in Sicilia: da qui, non senza difficoltà, raggiunsero Brindisi e poi su, verso il Nord. Il 28 dicembre dello stesso anno Carioni aderì all'organizzazione americana OSS (Office of Strategic Service). Nella primavera del '44 gli venne affidata la missione "Emanuele": fu paracadutato sulle montagne orobiche, sopra San Giovanni Bianco, con l'ordine di raggiungere la zona di Barzio per collaborare con i partigiani. Il lancio andò male, la radio persa e gli uomini costretti a nascondersi. In seguito ad una delazione, Carioni venne arrestato dai tedeschi e incarcerato a San Vittore il 19 maggio, numero di matricola 2094. Fu poi inviato a Fossoli il 29 giugno 1944, matricola del campo 2043. Venne fucilato al poligono di tiro di Cibeno di Carpi il 12 luglio 1944 insieme agli altri detenuti prelevati dal campo di Fossoli, in rappresaglia per un attentato avvenuto a Genova. È sepolto nella tomba di famiglia del cimitero di Misano di Gera d'Adda. Gli furono assegnate la Medaglia d'Oro del Comune di Bergamo e la Medaglia d'Argento al Valor Militare alla Memoria, con la seguente motivazione: "Volontario per una missione di guerra, veniva paracadutato nel territorio occupato dal nemico. In un breve ma intenso periodo di attività, organizzava ardite operazioni contro le linee di comunicazione dell’avversario, potenziava reparti di resistenza per la lotta clandestina, segnalava al comando Alleato notizie di grande importanza operativa. Denunciato ed arrestato veniva tradotto a Fossoli, dove, dopo torturanti interrogatori e sevizie inenarrabili, veniva fucilato. Fulgido esempio di coraggio e di altissimo senso del dovere. Zona di operazione, aprile 1944 – giugno 1944."
Studente, agli inizi della guerra si iscrisse alla facoltà di Chimica Industriale dell'Università di Milano, ma dovette presto sospendere gli studi a causa della chiamata alle armi. Frequentò il Corso Allievi Ufficiali di complemento d'Artiglieria a Nocera Inferiore e con i gradi di Tenente venne inviato al Colle di Tenda e successivamente in Albania. Seguì poi il corso da paracadutista a Tarquinia, lo superò e presso la base di Decimomannu in Sardegna ottenne il suo primo incarico, interrotto dalla notizia dell'armistizio dell'8 settembre, il giorno della scelta. Un sacerdote riuscì a procurare un aereo a Carioni e ai suoi amici, col quale riuscirono ad atterrare in Sicilia: da qui, non senza difficoltà, raggiunsero Brindisi e poi su, verso il Nord. Il 28 dicembre dello stesso anno Carioni aderì all'organizzazione americana OSS (Office of Strategic Service). Nella primavera del '44 gli venne affidata la missione "Emanuele": fu paracadutato sulle montagne orobiche, sopra San Giovanni Bianco, con l'ordine di raggiungere la zona di Barzio per collaborare con i partigiani. Il lancio andò male, la radio persa e gli uomini costretti a nascondersi. In seguito ad una delazione, Carioni venne arrestato dai tedeschi e incarcerato a San Vittore il 19 maggio, numero di matricola 2094. Fu poi inviato a Fossoli il 29 giugno 1944, matricola del campo 2043. Venne fucilato al poligono di tiro di Cibeno di Carpi il 12 luglio 1944 insieme agli altri detenuti prelevati dal campo di Fossoli, in rappresaglia per un attentato avvenuto a Genova. È sepolto nella tomba di famiglia del cimitero di Misano di Gera d'Adda. Gli furono assegnate la Medaglia d'Oro del Comune di Bergamo e la Medaglia d'Argento al Valor Militare alla Memoria, con la seguente motivazione: "Volontario per una missione di guerra, veniva paracadutato nel territorio occupato dal nemico. In un breve ma intenso periodo di attività, organizzava ardite operazioni contro le linee di comunicazione dell’avversario, potenziava reparti di resistenza per la lotta clandestina, segnalava al comando Alleato notizie di grande importanza operativa. Denunciato ed arrestato veniva tradotto a Fossoli, dove, dopo torturanti interrogatori e sevizie inenarrabili, veniva fucilato. Fulgido esempio di coraggio e di altissimo senso del dovere. Zona di operazione, aprile 1944 – giugno 1944."
Vaccari, Ilva. "Dalla parte della libertà: I Caduti modenesi nel periodo della Resistenza entro e fuori i confini della provincia. Forestieri e stranieri caduti in territorio modenese". Modena: Coop Estense, 1999, p. 137.
Casoli, Cinzio. “I crimini nazifascisti a Carpi”. Carpi, 1945.
Poggi, A. “Martiri senza volto”, in “Genova”, rivista n. 7 del 1955.
Baccino, Renzo. “Fossoli”. Modena: Cooperativa tipografi, 1961.
Vaccari, Ilva. “La strage di Fossoli”, in “Rassegna Annuale Istituto Storico della Resistenza di Modena” n. 1/1960.
“Elenco di vittime modenesi nelle rappresaglie nemiche compiute entro e fuori il territorio della provincia dal 1 gennaio 1944 al 23 aprile 1945”, Estr. da: Rassegna annuale dell’Istituto storico della Resistenza in Modena e provincia”, n. 3, 1962.
Pacor, Mario; Casali, Luciano. "Lotte sociali e guerriglia in pianura: la Resistenza a Carpi, Soliera, Novi, Campogalliano". Roma: Editori Riuniti, 1972, pp. 169-172, 366-367.
“Museo monumento al deportato politico e razziale nei campi di sterminio nazisti : Carpi, Castello dei Pio”. Carpi, 1973, pp. 30-31.
Comune di Carpi; Arbizzani, Luigi. "Carpi per la libertà 1943-1945". Carpi: Comitato comunale per le celebrazioni del trentennale della Resistenza, 1976, pp. 26-34.
“Enciclopedia dell’Antifascismo e della Resistenza”, vol. II, Milano, 1971, p. 412, voce “Fossoli”.
Comuni di Carpi, Soliera, Novi e Campogalliano, Comitato per la Resistenza, la Repubblica e la Costituzione (a cura di). “La pianura dei ribelli: fatti e documenti della lotta partigiana: Carpi, Soliera, Novi e Campogalliano”. Carpi: Centro stampa del Comune, 1980, pp. 132-144.
Pellicciari, S. “Cronistoria del Gruppo Brg. “Aristide”, inedito, archivio ISRM, R.I. 20, p. 13.
Associazione nazionale combattenti e reduci: Sezione di Modena; Ferrari, Tullio; Capitani, Daniela (a cura di). “Memorie per la storia e per la pace”. Carpi: Associazione nazionale combattenti e reduci: Sezione di Modena, 1983, vol. II, p. 119.
Documento PDF a cura del Centro Studi Fossoli riguardante la figura di Emanuele Carioni.
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Pagina web del portale Biografie Resistenti dell’Isacem-Istituto per la storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia Paolo VI, dedicata alla memoria della figura di Emanuele Carioni.
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Pagina web di un quotidiano locale che annuncia la posa di una pietra d'inciampo in memoria del tenente Emanuele Carioni al suo paese natale, Misano di Gera d'Adda.
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Documento PDF a cura dell'Atlante delle stragi nazifasciste riguardante l'episodio dell’eccidio di Cibeno.
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Pagina web del portale "Pietre della memoria" relativa alla lapide dedicata ai martiri dell'eccidio di Cibeno, nel luogo in cui furono fucilati.
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Vaccari, Ilva. "Dalla parte della libertà: I Caduti modenesi nel periodo della Resistenza entro e fuori i confini della provincia. Forestieri e stranieri caduti in territorio modenese". Modena: Coop Estense, 1999, p. 137.
Casoli, Cinzio. “I crimini nazifascisti a Carpi”. Carpi, 1945.
Poggi, A. “Martiri senza volto”, in “Genova”, rivista n. 7 del 1955.
Baccino, Renzo. “Fossoli”. Modena: Cooperativa tipografi, 1961.
Vaccari, Ilva. “La strage di Fossoli”, in “Rassegna Annuale Istituto Storico della Resistenza di Modena” n. 1/1960.
“Elenco di vittime modenesi nelle rappresaglie nemiche compiute entro e fuori il territorio della provincia dal 1 gennaio 1944 al 23 aprile 1945”, Estr. da: Rassegna annuale dell’Istituto storico della Resistenza in Modena e provincia”, n. 3, 1962.
Pacor, Mario; Casali, Luciano. "Lotte sociali e guerriglia in pianura: la Resistenza a Carpi, Soliera, Novi, Campogalliano". Roma: Editori Riuniti, 1972, pp. 169-172, 366-367.
“Museo monumento al deportato politico e razziale nei campi di sterminio nazisti : Carpi, Castello dei Pio”. Carpi, 1973, pp. 30-31.
Comune di Carpi; Arbizzani, Luigi. "Carpi per la libertà 1943-1945". Carpi: Comitato comunale per le celebrazioni del trentennale della Resistenza, 1976, pp. 26-34.
Comuni di Carpi, Soliera, Novi e Campogalliano, Comitato per la Resistenza, la Repubblica e la Costituzione (a cura di). “La pianura dei ribelli: fatti e documenti della lotta partigiana: Carpi, Soliera, Novi e Campogalliano”. Carpi: Centro stampa del Comune, 1980, pp. 132-144.
Pellicciari, S. “Cronistoria del Gruppo Brg. “Aristide”, inedito, archivio ISRM, R.I. 20, p. 13.
Associazione nazionale combattenti e reduci: Sezione di Modena; Ferrari, Tullio; Capitani, Daniela (a cura di). “Memorie per la storia e per la pace”. Carpi: Associazione nazionale combattenti e reduci: Sezione di Modena, 1983, vol. II, p. 119.
Documento PDF a cura del Centro Studi Fossoli riguardante la figura di Emanuele Carioni.
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Pagina web del portale Biografie Resistenti dell’Isacem-Istituto per la storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia Paolo VI, dedicata alla memoria della figura di Emanuele Carioni.
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Pagina web di un quotidiano locale che annuncia la posa di una pietra d'inciampo in memoria del tenente Emanuele Carioni al suo paese natale, Misano di Gera d'Adda.
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Documento PDF a cura dell'Atlante delle stragi nazifasciste riguardante l'episodio dell’eccidio di Cibeno.
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Pagina web del portale "Pietre della memoria" relativa alla lapide dedicata ai martiri dell'eccidio di Cibeno, nel luogo in cui furono fucilati.
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