Residente a Modena in località Mulini Nuovi, presta servizio militare in artiglieria. Raggiunta Modena dopo l'armistizio si aggrega al primo GAP modenese formatosi nella Fiat trattori e successivamente alla 65a Brigata “Tabacchi”. Viene arrestato nel locale di via San Vincenzo, dove preparava ordigni esplosivi destinati al sabotaggio. Condotto all’ Accademia Militare, sede del comando tedesco, nonostante le atroci torture non parla, benché il pensiero della famiglia e dei genitori di cui era l'unico aiuto lo assillasse. Scrive una nobile lettera alla moglie prima di essere fucilato con altri due partigiani il 10 novembre 1944 ai piedi, del Duomo di Modena. Insignito della Medaglia d'Oro al Valore Militare alla memoria.