Nato a Carpi il 12 settembre 1912 e residente a Gargallo, fu antagonista del regime mussoliniano di vecchia data, subendo per questo il confino politico. Graziato da un'amnistia, venne subito inviato al fronte libico, da cui ritornò gravemente ferito. Ciò non gli impedì tuttavia di aderire alla Resistenza, entrando nella brigata "Scarpone", con nome di battaglia "Scalfur". Alla vigilia della liberazione, il 13 aprile 1945, venne fucilato a Bibbiano dai fascisti, nelle cui mani era caduto dopo tante azioni brillantemente portate a compimento. Per l'ardimento e l'amore per la patria che sempre lo guidarono, per le torture sopportate e l'eroica morte, gli fu assegnata la Medaglia di Bronzo al Valor Militare.