Residente a San Possidonio, Giacomino Gavioli, nato nel luglio (o febbraio secondo altre fonti) del1920, dopo l'8 settembre 1943 si rifiuterà di arruolarsi nelle fila della RSI, diventando coì renitente alla leva. Trovato in un Rifugio di Cavezzo, il 19 dicembre 1944, durante un'irruzione delle Brigate Nere, verrà fucilato sul posto.
Non è chiaro se Giacomino abbia aderito formalmente alle schiere partigiane. Sembra legittimo supporre che fosse appena entrato tra le fila della resistenza o quanto meno che fosse molto vicino al movimento di liberazione, date le condizioni della sua fucilazione. In particolare ha sempre rappresentato una singolarità l'immediatezza nell'eliminazione, cosa atipica nei confronti di un semplice renitente in questa fase iniziale della repressione invernale fascista. L'evento singolare dimostra da una parte la particolare brutalità nazifascista e dall'altra la preoccupazione delle Brigate Nere nei confronti di un'area, la 2^ Zona, che sempre più è popolata dalle coraggiose forze di liberazione, che nutrono del consenso della quasi totalità della popolazione locale.
Residente a San Possidonio, Giacomino Gavioli, nato nel luglio (o febbraio secondo altre fonti) del1920, dopo l'8 settembre 1943 si rifiuterà di arruolarsi nelle fila della RSI, diventando coì renitente alla leva. Trovato in un Rifugio di Cavezzo, il 19 dicembre 1944, durante un'irruzione delle Brigate Nere, verrà fucilato sul posto.
Non è chiaro se Giacomino abbia aderito formalmente alle schiere partigiane. Sembra legittimo supporre che fosse appena entrato tra le fila della resistenza o quanto meno che fosse molto vicino al movimento di liberazione, date le condizioni della sua fucilazione. In particolare ha sempre rappresentato una singolarità l'immediatezza nell'eliminazione, cosa atipica nei confronti di un semplice renitente in questa fase iniziale della repressione invernale fascista. L'evento singolare dimostra da una parte la particolare brutalità nazifascista e dall'altra la preoccupazione delle Brigate Nere nei confronti di un'area, la 2^ Zona, che sempre più è popolata dalle coraggiose forze di liberazione, che nutrono del consenso della quasi totalità della popolazione locale.
Canova, Franco; Gelmini, Oreste; Mattioli, Amilcare. “Lotta di liberazione nella bassa modenese”. Modena: ANPI di Modena, 1975. p. 250.
Vaccari, Ilva. "Dalla parte della libertà: I Caduti modenesi nel periodo della Resistenza entro e fuori i confini della provincia. Forestieri e stranieri caduti in territorio modenese". Modena: Coop Estense, 1999. p. 231.
Tullio Ferrari e Associazione Nazionale Combattenti e Reduci. Mai Piu’ Guerre ,memorie per la storia e per la pace. Modena: Nuovagrafica 1989. p. 283.
Barbieri, Giorgio; Pedroni, Piero. "Per non dimenticare. Lapidi, cippi, monumenti partigiani nella Bassa Pianura Modenese. Modena: Stampa Grafiche SIgem, 1997. p. 118.
Canova, Franco; Gelmini, Oreste; Mattioli, Amilcare. “Lotta di liberazione nella bassa modenese”. Modena: ANPI di Modena, 1975. p. 250.
Vaccari, Ilva. "Dalla parte della libertà: I Caduti modenesi nel periodo della Resistenza entro e fuori i confini della provincia. Forestieri e stranieri caduti in territorio modenese". Modena: Coop Estense, 1999. p. 231.
Tullio Ferrari e Associazione Nazionale Combattenti e Reduci. Mai Piu’ Guerre ,memorie per la storia e per la pace. Modena: Nuovagrafica 1989. p. 283.
Barbieri, Giorgio; Pedroni, Piero. "Per non dimenticare. Lapidi, cippi, monumenti partigiani nella Bassa Pianura Modenese. Modena: Stampa Grafiche SIgem, 1997. p. 118.