Giovanni Benatti

Nonantola
03/07/1920
Cavezzo
03/03/1945
Professione: Agricoltore 
Ruolo: Partigiano
Status: Caduto
Nome di Battaglia: "Ezio"
Grado: [Nessuno]
Brigata: [Distaccamento GAP "Bruni" della 65a Brigata d'Assalto Garibaldi "Walter Tabacchi" (Futura 14^ Brigata d'Assalto "Remo")]
Decorazioni: Medaglia di Bronzo al Valor Militare

La storia

Residente a Cavezzo, dove lavorava come coltivatore diretto, Giovanni Benatti, membro di una famiglia che fin da subito offrirà solidarietà, collaborazione e partecipazione al movimento di Liberazione, aderirà alle fila della Resistenza già a partire dal 3 aprile 1944, quando entrerà nel Distaccamento GAP "Bruni" della 65a Brigata d'Assalto Garibaldi "Walter Tabacchi" (Futura 14^ Brigata d'Assalto "Remo") combattendo con il nome di battaglia "Ezio". Di grande importanza per Giovanni Benatti sarà il contatto con Renzo Iemma, combattente di Liberazione e marito della sorella di Giovanni, Pace Benatti. Il forte vincolo fra le due famiglie (Renzo Iemma viveva con la famiglia in casa Benatti), già attive da tempo nella solidarietà e nella collaborazione con i combattenti locali, si stringerà ancor di più in seguito al tragico spezzone che il 10 settembre 1944 toglierà la vita alla Sorella Pace e al nipotino di due anni Ildegardo Iemma. Giovanni Benatti cadrà assieme al cognato Renzo Iemma, il 3 marzo 1945, quando, in seguito a delazione, un violento rastrellamento porterà le Brigate Nere a scoprire in casa Benatti-Iemma un rifugio partigiano, contente armi e altro materiale. Catturati, Giovanni e Renzo tenteranno invano di fuggire, venendo però bersagliati e colpiti dal piombo fascista, che non sazio di tale violenza, deciderà, dopo l'omicidio di incendiare l'abitazione Benatti. Insignito della Medaglia di Bronzo al Valor Militare alla Memoria con la seguente motivazione: “Combattente della lotta partigiana, si distingueva per decisione e per coraggio nel corso di numerosi combattimenti. Caduto in mani nemiche e brutalmente interrogato manteneva fiero contegno nulla rivelando. Durante la sua traduzione alle carceri perdeva la vita nell’ardimentoso tentativo di riacquistare la libertà. Cavezzo di Modena 3 aprile 1944 - 3 marzo 1945." Secondo alcune fonti, nel corso di questo rastrellamento, saranno uccisi assieme a Giovanni Benatti e Renzo Iemma anche i partigiani Ernesto Galli e Vittorio Micheli
Residente a Cavezzo, dove lavorava come coltivatore diretto, Giovanni Benatti, membro di una famiglia che fin da subito offrirà solidarietà, collaborazione e partecipazione al movimento di Liberazione, aderirà alle fila della Resistenza già a partire dal 3 aprile 1944, quando entrerà nel Distaccamento GAP "Bruni" della 65a Brigata d'Assalto Garibaldi "Walter Tabacchi" (Futura 14^ Brigata d'Assalto "Remo") combattendo con il nome di battaglia "Ezio". Di grande importanza per Giovanni Benatti sarà il contatto con Renzo Iemma, combattente di Liberazione e marito della sorella di Giovanni, Pace Benatti. Il forte vincolo fra le due famiglie (Renzo Iemma viveva con la famiglia in casa Benatti), già attive da tempo nella solidarietà e nella collaborazione con i combattenti locali, si stringerà ancor di più in seguito al tragico spezzone che il 10 settembre 1944 toglierà la vita alla Sorella Pace e al nipotino di due anni Ildegardo Iemma. Giovanni Benatti cadrà assieme al cognato Renzo Iemma, il 3 marzo 1945, quando, in seguito a delazione, un violento rastrellamento porterà le Brigate Nere a scoprire in casa Benatti-Iemma un rifugio partigiano, contente armi e altro materiale. Catturati, Giovanni e Renzo tenteranno invano di fuggire, venendo però bersagliati e colpiti dal piombo fascista, che non sazio di tale violenza, deciderà, dopo l'omicidio di incendiare l'abitazione Benatti. Insignito della Medaglia di Bronzo al Valor Militare alla Memoria con la seguente motivazione: “Combattente della lotta partigiana, si distingueva per decisione e per coraggio nel corso di numerosi combattimenti. Caduto in mani nemiche e brutalmente interrogato manteneva fiero contegno nulla rivelando. Durante la sua traduzione alle carceri perdeva la vita nell’ardimentoso tentativo di riacquistare la libertà. Cavezzo di Modena 3 aprile 1944 - 3 marzo 1945." Secondo alcune fonti, nel corso di questo rastrellamento, saranno uccisi assieme a Giovanni Benatti e Renzo Iemma anche i partigiani Ernesto Galli e Vittorio Micheli
Canova, Franco; Gelmini, Oreste; Mattioli, Amilcare. “Lotta di liberazione nella bassa modenese”. Modena: ANPI di Modena, 1975. pp. 139, 276, 300, 301, 363.
Vaccari, Ilva. "Dalla parte della libertà: I Caduti modenesi nel periodo della Resistenza entro e fuori i confini della provincia. Forestieri e stranieri caduti in territorio modenese". Modena: Coop Estense, 1999. pp. 78, 79, 267, 268.
"Rassegna annuale dell’Istituto Storico della Resistenza della Provincia di Modena", n. 3/1962. p.17.
Istituto del Nastro azzurro : Federazione provinciale di Modena (a cura di). “Libro d'oro della Provincia di Modena: insigniti di ordine militare, medaglia d'oro al valor militare”. Modena: Panini, 1995. p.69.
Scalambra, Italo. “La scelta da fare: dalla clandestinità alla Resistenza nel modenese”. Roma: Editori riuniti, 1983. p. 200.
Tullio Ferrari e Associazione Nazionale Combattenti e Reduci. Mai Piu’ Guerre ,memorie per la storia e per la pace. Modena: Nuovagrafica 1989. p. 240.
Barbieri, Giorgio; Pedroni, Piero. "Per non dimenticare. Lapidi, cippi, monumenti partigiani nella Bassa Pianura Modenese. Modena: Stampa Grafiche SIgem, 1997. pp. 119, 120, 125.
Pagina web a cura dell’ANPI di Mirandola.
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Pagina web del portale "Pietre della memoria" relativa al cippo dedicato a Giovanni Benatti e Renzo Iemma
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Pagina web dell'Atlante delle stragi nazifasciste riguardante l'episodio della sua fucilazione assieme a Renzo Iemma.
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Pagina web a cura dell'ANPI di Mirandola, relativa al Sacrario del Cimitero di Cavezzo.
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Elenco nominativo dei partigiani della provincia di Modena, curato dal Dipartimento di Discipline storiche, antropologiche e geografiche dell'Università di Bologna.
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Canova, Franco; Gelmini, Oreste; Mattioli, Amilcare. “Lotta di liberazione nella bassa modenese”. Modena: ANPI di Modena, 1975. pp. 139, 276, 300, 301, 363.
Vaccari, Ilva. "Dalla parte della libertà: I Caduti modenesi nel periodo della Resistenza entro e fuori i confini della provincia. Forestieri e stranieri caduti in territorio modenese". Modena: Coop Estense, 1999. pp. 78, 79, 267, 268.
"Rassegna annuale dell’Istituto Storico della Resistenza della Provincia di Modena", n. 3/1962. p.17.
Istituto del Nastro azzurro : Federazione provinciale di Modena (a cura di). “Libro d'oro della Provincia di Modena: insigniti di ordine militare, medaglia d'oro al valor militare”. Modena: Panini, 1995. p.69.
Scalambra, Italo. “La scelta da fare: dalla clandestinità alla Resistenza nel modenese”. Roma: Editori riuniti, 1983. p. 200.
Tullio Ferrari e Associazione Nazionale Combattenti e Reduci. Mai Piu’ Guerre ,memorie per la storia e per la pace. Modena: Nuovagrafica 1989. p. 240.
Barbieri, Giorgio; Pedroni, Piero. "Per non dimenticare. Lapidi, cippi, monumenti partigiani nella Bassa Pianura Modenese. Modena: Stampa Grafiche SIgem, 1997. pp. 119, 120, 125.
Pagina web a cura dell’ANPI di Mirandola.
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Pagina web dell'Atlante delle stragi nazifasciste riguardante l'episodio della sua fucilazione assieme a Renzo Iemma.
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Pagina web a cura dell'ANPI di Mirandola, relativa al Sacrario del Cimitero di Cavezzo.
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Elenco nominativo dei partigiani della provincia di Modena, curato dal Dipartimento di Discipline storiche, antropologiche e geografiche dell'Università di Bologna.
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