Giuseppe Pini

Maranello
14/02/1914
Torre Maina di Maranello
11/04/1945
Professione: Contadino 
Ruolo: Partigiano
Status: Caduto
Nome di Battaglia: Beppe
Grado: [Capo Squadra]
Brigata: [Italia Montagna]
Divisione: Modena Montagna]]

La storia

Residente a Torre Maina, sposato e con una figlia. Prestò servizio militare per ben 8 anni, tranne che per una breve pausa, fino all’8 settembre 1943, quando si trovava a Gorizia. Riuscito a sfuggire ai tedeschi, tornò a casa a piedi in venti giorni. Una volta a Torre Maina rese la propria casa un punto di appoggio e rifugio per i partigiani, oltre ad ospitare i nipoti Onelio e Giuseppe, residenti a Villavara di Bomporto e renitenti alla leva della Repubblica Sociale. Venne riconosciuto partigiano dal 1 ottobre 1944, col nome di battaglia di “Beppe”, aderendo in seguito alla Brigata “Italia”, dove dal marzo 1945 raggiunse il grado di sergente. L’11 aprile 1945, in seguito a un nuovo combattimento nella località che appena 8 giorni prima aveva visto il rastrellamento contro la “Mario Speranza”, i tedeschi della 114. Jäger-Division e i fascisti del Comando provinciale della GNR di Modena, guidati da un delatore, effettuarono un rastrellamento della popolazione civile. Giuseppe Pini venne riconosciuto e fucilato sul posto assieme a Cesare Montanari e ai due nipoti Giuseppe e Onelio.
Residente a Torre Maina, sposato e con una figlia. Prestò servizio militare per ben 8 anni, tranne che per una breve pausa, fino all’8 settembre 1943, quando si trovava a Gorizia. Riuscito a sfuggire ai tedeschi, tornò a casa a piedi in venti giorni. Una volta a Torre Maina rese la propria casa un punto di appoggio e rifugio per i partigiani, oltre ad ospitare i nipoti Onelio e Giuseppe, residenti a Villavara di Bomporto e renitenti alla leva della Repubblica Sociale. Venne riconosciuto partigiano dal 1 ottobre 1944, col nome di battaglia di “Beppe”, aderendo in seguito alla Brigata “Italia”, dove dal marzo 1945 raggiunse il grado di sergente. L’11 aprile 1945, in seguito a un nuovo combattimento nella località che appena 8 giorni prima aveva visto il rastrellamento contro la “Mario Speranza”, i tedeschi della 114. Jäger-Division e i fascisti del Comando provinciale della GNR di Modena, guidati da un delatore, effettuarono un rastrellamento della popolazione civile. Giuseppe Pini venne riconosciuto e fucilato sul posto assieme a Cesare Montanari e ai due nipoti Giuseppe e Onelio.
Ilva Vaccari, Dalla parte della Libertà, pp. 392-393
Racconti partigiani, storie della Resistenza a Maranello, pp. 76-77
M. Gavioli, G. Barbieri, Lapidi, cippi, monumenti partigiani a Sassuolo, Montefiorino, Palagano, Fiorano, Formigine, Frassinoro, Maranello, Prignano, p. 136
Scheda sulla strage di Torre Maina dell'11 aprile 1945 sull'Atlante delle stragi nazifasciste
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Scheda personale sullo schedario partigiano
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Luciano Casali e Alberto Preti, elenco dei partigiani dell’Emilia-Romagna
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Ilva Vaccari, Dalla parte della Libertà, pp. 392-393
Racconti partigiani, storie della Resistenza a Maranello, pp. 76-77
M. Gavioli, G. Barbieri, Lapidi, cippi, monumenti partigiani a Sassuolo, Montefiorino, Palagano, Fiorano, Formigine, Frassinoro, Maranello, Prignano, p. 136
Scheda sulla strage di Torre Maina dell'11 aprile 1945 sull'Atlante delle stragi nazifasciste
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Luciano Casali e Alberto Preti, elenco dei partigiani dell’Emilia-Romagna
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