Nato a Castelfranco Emilia il 28 novembre 1915 e residente nella frazione di Manzolino come operaio. Partigiano della brigata “Tabacchi” col nome di battaglia di “Nevoso”. Arrestato per attività partigiana con altri 32 castelfranchesi quasi tutti di Manzolino, fu condotto a Bologna e là fucilato coi propri compaesani in una tragica rappresaglia il 10 febbraio 1945 alle fosse di San Ruffillo. Le fucilazioni di San Ruffillo sono legate ad una logica eliminazionista e si collocano nel momento in cui i tedeschi si prepararono a lasciare la città ed eliminarono il maggior numero possibile di prigionieri nelle loro mani.
Nato a Castelfranco Emilia il 28 novembre 1915 e residente nella frazione di Manzolino come operaio. Partigiano della brigata “Tabacchi” col nome di battaglia di “Nevoso”. Arrestato per attività partigiana con altri 32 castelfranchesi quasi tutti di Manzolino, fu condotto a Bologna e là fucilato coi propri compaesani in una tragica rappresaglia il 10 febbraio 1945 alle fosse di San Ruffillo. Le fucilazioni di San Ruffillo sono legate ad una logica eliminazionista e si collocano nel momento in cui i tedeschi si prepararono a lasciare la città ed eliminarono il maggior numero possibile di prigionieri nelle loro mani.
P. Pedroni, G. Barbieri, "Per non dimenticare", Edizioni Il Fiorino, 1995
I. Vaccari; "Dalla Parte della libertà"; Coop Estense; 1999