Nato a Castelfranco Emilia il 22 settembre 1920 e residente nella frazione di Manzolino come agricoltore. Partigiano con il fratello Enea della sessantacinquesima brigata “Tabacchi” col nome di battaglia di “Bobi”. Arrestato per attività partigiana con altri 32 compagni castelfranchesi, fu condotto a Bologna e lì fucilato il 10 febbraio 1945 coi propri compaesani in un'atroce rappresaglia alle fosse di San Ruffillo. Le fucilazioni di San Ruffillo sono legate ad una logica eliminazionista e si collocano nel momento in cui i tedeschi si prepararono a lasciare la città ed eliminarono il maggior numero possibile di prigionieri nelle loro mani
Nato a Castelfranco Emilia il 22 settembre 1920 e residente nella frazione di Manzolino come agricoltore. Partigiano con il fratello Enea della sessantacinquesima brigata “Tabacchi” col nome di battaglia di “Bobi”. Arrestato per attività partigiana con altri 32 compagni castelfranchesi, fu condotto a Bologna e lì fucilato il 10 febbraio 1945 coi propri compaesani in un'atroce rappresaglia alle fosse di San Ruffillo. Le fucilazioni di San Ruffillo sono legate ad una logica eliminazionista e si collocano nel momento in cui i tedeschi si prepararono a lasciare la città ed eliminarono il maggior numero possibile di prigionieri nelle loro mani
M. Gavioli, G. Barbieri, "Per non dimenticare", Edizioni Il Fiorino, 2000
I. Vaccari; "Dalla Parte della libertà"; Coop Estense; 1999