Jerzy Sas Kulczycki

Roma
24/12/1905
Cibeno di Carpi
12/07/1944
Professione: Militare 
Ruolo: Partigiano
Status: Caduto
Nome di Battaglia: "Colonnello Sassi"
Grado: [Comandante]
Divisione: Volontari Armati Italiani]]

La storia

Kulczycki nel 1921 aveva cominciato a frequentare l'Accademia navale di Livorno e ne era uscito nel 1927 col grado di Guardiamarina. Il giovane, che aveva prestato sempre servizio su navi da battaglia e che durante la Seconda guerra mondiale aveva ottenuto una Medaglia di bronzo al valor militare e due encomi solenni, l'8 settembre 1943 si trovava a Trieste, come capitano di fregata, imbarcato sulla corazzata "Conte di Cavour", nel porto per lavori. Sfuggito ai tedeschi, l'ufficiale organizzò i primi gruppi di resistenza nel Veneto. Passò poi a Milano, dove fu tra i promotori dell'organizzazione militare clandestina V.A.I. (Volontari Armati Italiani), della quale fu Capo di Stato Maggiore. Il 15 aprile 1944, Kulczycki si trovava a Genova in missione quando, per una delazione, cadde in mano ai nazifascisti. Entrato a S. Vittore il 16 aprile 1944, matricola 1936, III raggio, cella 47, fu poi inviato a Fossoli il 9 giugno, matricola 1640. Venne fucilato al poligono di tiro di Cibeno di Carpi il 12 luglio 1944 insieme agli altri detenuti prelevati dal campo di Fossoli, in rappresaglia per un'azione partigiana avvenuta a Genova. È sepolto a Cremona, nel Sacrario ai Caduti. Gli fu assegnata la Medaglia d'Oro al Valor Militare, con la seguente motivazione: "Ufficiale superiore di eccezionali virtù militari e morali, già distintosi in operazioni di guerra e pervaso da profondo amor patrio, all’armistizio, ai nemici della Patria iniziando senza indugio la organizzazione dei primi gruppi militari di resistenza nella regione veneta. Riconosciuto successivamente Capo di Stato Maggiore del Movimento dei Volontari Armati Italiani, dava vita nelle regioni settentrionali a notevoli attività militari e di sabotaggio contro l’oppressore e i suoi accoliti. Sottoposto a grossa taglia, indifferente ai rischi incombenti svolgeva durante sette mesi opera fattiva di animatore e di capo. Attivamente ricercato, veniva arrestato solo in seguito a delazione. Superbo esempio ai presenti per serenità e grandezza di animo di fronte al plotone d’esecuzione, donava alla Patria un’esistenza tutta dedicata alla sua grandezza ed al proprio dovere di soldato e di marinaio. – Fossoli, 12 luglio 1944".
Kulczycki nel 1921 aveva cominciato a frequentare l'Accademia navale di Livorno e ne era uscito nel 1927 col grado di Guardiamarina. Il giovane, che aveva prestato sempre servizio su navi da battaglia e che durante la Seconda guerra mondiale aveva ottenuto una Medaglia di bronzo al valor militare e due encomi solenni, l'8 settembre 1943 si trovava a Trieste, come capitano di fregata, imbarcato sulla corazzata "Conte di Cavour", nel porto per lavori. Sfuggito ai tedeschi, l'ufficiale organizzò i primi gruppi di resistenza nel Veneto. Passò poi a Milano, dove fu tra i promotori dell'organizzazione militare clandestina V.A.I. (Volontari Armati Italiani), della quale fu Capo di Stato Maggiore. Il 15 aprile 1944, Kulczycki si trovava a Genova in missione quando, per una delazione, cadde in mano ai nazifascisti. Entrato a S. Vittore il 16 aprile 1944, matricola 1936, III raggio, cella 47, fu poi inviato a Fossoli il 9 giugno, matricola 1640. Venne fucilato al poligono di tiro di Cibeno di Carpi il 12 luglio 1944 insieme agli altri detenuti prelevati dal campo di Fossoli, in rappresaglia per un'azione partigiana avvenuta a Genova. È sepolto a Cremona, nel Sacrario ai Caduti. Gli fu assegnata la Medaglia d'Oro al Valor Militare, con la seguente motivazione: "Ufficiale superiore di eccezionali virtù militari e morali, già distintosi in operazioni di guerra e pervaso da profondo amor patrio, all’armistizio, ai nemici della Patria iniziando senza indugio la organizzazione dei primi gruppi militari di resistenza nella regione veneta. Riconosciuto successivamente Capo di Stato Maggiore del Movimento dei Volontari Armati Italiani, dava vita nelle regioni settentrionali a notevoli attività militari e di sabotaggio contro l’oppressore e i suoi accoliti. Sottoposto a grossa taglia, indifferente ai rischi incombenti svolgeva durante sette mesi opera fattiva di animatore e di capo. Attivamente ricercato, veniva arrestato solo in seguito a delazione. Superbo esempio ai presenti per serenità e grandezza di animo di fronte al plotone d’esecuzione, donava alla Patria un’esistenza tutta dedicata alla sua grandezza ed al proprio dovere di soldato e di marinaio. – Fossoli, 12 luglio 1944".
Vaccari, Ilva. "Dalla parte della libertà: I Caduti modenesi nel periodo della Resistenza entro e fuori i confini della provincia. Forestieri e stranieri caduti in territorio modenese". Modena: Coop Estense, 1999, pp. 444-445.
Gruppo Medaglie d'Oro al V.M. d'Italia. "Le Medaglie d'Oro al V.M.", cit., vol. II, pp. 496-497.
Casoli, Cinzio. “I crimini nazifascisti a Carpi”. Carpi, 1945.
Poggi, A. “Martiri senza volto”, in “Genova”, rivista n. 7 del 1955.
Baccino, Renzo. “Fossoli”. Modena: Cooperativa tipografi, 1961.
“Elenco di vittime modenesi nelle rappresaglie nemiche compiute entro e fuori il territorio della provincia dal 1 gennaio 1944 al 23 aprile 1945”, Estr. da: Rassegna annuale dell’Istituto storico della Resistenza in Modena e provincia”, n. 3, 1962.
Pacor, Mario; Casali, Luciano. "Lotte sociali e guerriglia in pianura: la Resistenza a Carpi, Soliera, Novi, Campogalliano". Roma: Editori Riuniti, 1972, pp. 169, 171, 175, 366.
“Museo monumento al deportato politico e razziale nei campi di sterminio nazisti : Carpi, Castello dei Pio”. Carpi, 1973.
Comune di Carpi; Arbizzani, Luigi. "Carpi per la libertà 1943-1945". Carpi: Comitato comunale per le celebrazioni del trentennale della Resistenza, 1976, pp. 27-34.
Comuni di Carpi, Soliera, Novi e Campogalliano, Comitato per la Resistenza, la Repubblica e la Costituzione (a cura di). “La pianura dei ribelli: fatti e documenti della lotta partigiana: Carpi, Soliera, Novi e Campogalliano”. Carpi: Centro stampa del Comune, 1980.
“Enciclopedia dell’Antifascismo e della Resistenza”, vol. II, Milano, 1971, p. 412, voce “Fossoli”.
Associazione Nazionale Combattenti e Reduci: Sezione di Modena; Ferrari, Tullio; Capitani, Daniela (a cura di). “Memorie per la storia e per la pace”. Carpi: Associazione nazionale combattenti e reduci: Sezione di Modena, 1983, vol. II, p. 119.
Baccino, Renzo. "La vera storia del gen. Della Rovere". In "Patria Indipendente", a. VIII, n. 21, del 15.9.53.
Pellicciari, S. “Cronistoria del Gruppo Brg. “Aristide”, inedito, archivio ISRM, R.I. 20, p. 14.
Documento PDF a cura del Centro Studi Fossoli riguardante la figura di Jerzy Sas Kulczycki.
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Pagina web dell'ANPI nazionale che ricorda Jerzy Sas Kulczycki.
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Pagina web del sito della Marina Militare che ricorda la il capitano di fregata Jerzy Sas Kulczycki.
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Pagina web del Sito Ufficiale del Gruppo delle Medaglie d'Oro al Valor Militare, dedicata alla figura di Jerzy Sas Kulczycki.
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Pagina web dell'Associazione Nazionale Combattenti e Reduci che ricorda la figura di Jerzy Sas Kulczycki.
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Vaccari, Ilva. "Dalla parte della libertà: I Caduti modenesi nel periodo della Resistenza entro e fuori i confini della provincia. Forestieri e stranieri caduti in territorio modenese". Modena: Coop Estense, 1999, pp. 444-445.
Gruppo Medaglie d'Oro al V.M. d'Italia. "Le Medaglie d'Oro al V.M.", cit., vol. II, pp. 496-497.
Casoli, Cinzio. “I crimini nazifascisti a Carpi”. Carpi, 1945.
Poggi, A. “Martiri senza volto”, in “Genova”, rivista n. 7 del 1955.
Baccino, Renzo. “Fossoli”. Modena: Cooperativa tipografi, 1961.
“Elenco di vittime modenesi nelle rappresaglie nemiche compiute entro e fuori il territorio della provincia dal 1 gennaio 1944 al 23 aprile 1945”, Estr. da: Rassegna annuale dell’Istituto storico della Resistenza in Modena e provincia”, n. 3, 1962.
Pacor, Mario; Casali, Luciano. "Lotte sociali e guerriglia in pianura: la Resistenza a Carpi, Soliera, Novi, Campogalliano". Roma: Editori Riuniti, 1972, pp. 169, 171, 175, 366.
“Museo monumento al deportato politico e razziale nei campi di sterminio nazisti : Carpi, Castello dei Pio”. Carpi, 1973.
Comune di Carpi; Arbizzani, Luigi. "Carpi per la libertà 1943-1945". Carpi: Comitato comunale per le celebrazioni del trentennale della Resistenza, 1976, pp. 27-34.
“Enciclopedia dell’Antifascismo e della Resistenza”, vol. II, Milano, 1971, p. 412, voce “Fossoli”.
Associazione Nazionale Combattenti e Reduci: Sezione di Modena; Ferrari, Tullio; Capitani, Daniela (a cura di). “Memorie per la storia e per la pace”. Carpi: Associazione nazionale combattenti e reduci: Sezione di Modena, 1983, vol. II, p. 119.
Baccino, Renzo. "La vera storia del gen. Della Rovere". In "Patria Indipendente", a. VIII, n. 21, del 15.9.53.
Pellicciari, S. “Cronistoria del Gruppo Brg. “Aristide”, inedito, archivio ISRM, R.I. 20, p. 14.
Documento PDF a cura del Centro Studi Fossoli riguardante la figura di Jerzy Sas Kulczycki.
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Pagina web dell'ANPI nazionale che ricorda Jerzy Sas Kulczycki.
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Pagina web del sito della Marina Militare che ricorda la il capitano di fregata Jerzy Sas Kulczycki.
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Pagina web del Sito Ufficiale del Gruppo delle Medaglie d'Oro al Valor Militare, dedicata alla figura di Jerzy Sas Kulczycki.
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Pagina web dell'Associazione Nazionale Combattenti e Reduci che ricorda la figura di Jerzy Sas Kulczycki.
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