Leopoldo Gasparotto

Milano
30/12/1902
Fossoli di Carpi
22/06/1944
Professione: Avvocato 
Ruolo: Partigiano
Status: Caduto
Nome di Battaglia: "Rey"
Grado: [Comandante]
Brigata: [Comando]
Divisione: Brigate "Giustizia e Libertà" della Lombardia]]

La storia

Residente a Milano, avvocato, scalatore, alpinista, condusse esplorazioni nel Caucaso e in Groenlandia. Fu anche Accademico del CAI e appartenne alla scuola militare di alpinismo. Luminosa figura di antifascista, assieme al padre (ministro nel periodo prefascista poi nuovamente al governo nei primi ministeri democratici) e ad altri tentò di organizzare la difesa di Milano prima dell’8 settembre. Ma il comando militare di quella piazza rifiutò la collaborazione, capitolando poco dopo. Gasparotto allora salì sui monti lombardi ove diede vita alle prime formazioni partigiane, divenendo comandante delle “Giustizia e Libertà”. Eroico combattente del Partito d’Azione, fu il maggior collaboratore di Parri. Arrestato a Milano l’11 dicembre 1943, torturato ferocemente a San Vittore e a Verona, inviato al campo di concentramento di Fossoli, vi continuò un’attiva resistenza, fino a che il 21 o 22 giugno 1944 venne soppresso dalle SS a Fossoli di Carpi. Riposa nella tomba di famiglia, al Cimitero Monumentale di Milano. Fu insignito di Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria, con la seguente motivazione: "Avversario d’antica data del regime fascista, già prima dell’armistizio dell’8 settembre 1943 organizzava il movimento partigiano nella Lombardia. Nominato successivamente comandante militare delle formazioni lombarde " Giustizia e Libertà" dava impulso all’iniziativa, esempio a tutti per freddo e sereno coraggio dimostrato nei momenti più difficili della lotta. Caduto in agguato tesogli per vile delazione, sopportava il carcere di San Vittore subendo con superbo stoicismo le più atroci sevizie che non valsero a strappargli alcuna rivelazione. Trasportato nel campo di concentramento di Fossoli per essere deportato in Germania, proseguiva imperterrito a lottare per la causa e tentava organizzare la fuga e l’attacco ad una tradotta tedesca per salvare i deportati avviati al freddo esilio e alla lenta morte. Sospettato per la sua nobile attività veniva vilmente trucidato dalla ferocia nazista. – Lombardia, settembre 1943 – Fossoli, 21 giugno 1944".
Residente a Milano, avvocato, scalatore, alpinista, condusse esplorazioni nel Caucaso e in Groenlandia. Fu anche Accademico del CAI e appartenne alla scuola militare di alpinismo. Luminosa figura di antifascista, assieme al padre (ministro nel periodo prefascista poi nuovamente al governo nei primi ministeri democratici) e ad altri tentò di organizzare la difesa di Milano prima dell’8 settembre. Ma il comando militare di quella piazza rifiutò la collaborazione, capitolando poco dopo. Gasparotto allora salì sui monti lombardi ove diede vita alle prime formazioni partigiane, divenendo comandante delle “Giustizia e Libertà”. Eroico combattente del Partito d’Azione, fu il maggior collaboratore di Parri. Arrestato a Milano l’11 dicembre 1943, torturato ferocemente a San Vittore e a Verona, inviato al campo di concentramento di Fossoli, vi continuò un’attiva resistenza, fino a che il 21 o 22 giugno 1944 venne soppresso dalle SS a Fossoli di Carpi. Riposa nella tomba di famiglia, al Cimitero Monumentale di Milano. Fu insignito di Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria, con la seguente motivazione: "Avversario d’antica data del regime fascista, già prima dell’armistizio dell’8 settembre 1943 organizzava il movimento partigiano nella Lombardia. Nominato successivamente comandante militare delle formazioni lombarde " Giustizia e Libertà" dava impulso all’iniziativa, esempio a tutti per freddo e sereno coraggio dimostrato nei momenti più difficili della lotta. Caduto in agguato tesogli per vile delazione, sopportava il carcere di San Vittore subendo con superbo stoicismo le più atroci sevizie che non valsero a strappargli alcuna rivelazione. Trasportato nel campo di concentramento di Fossoli per essere deportato in Germania, proseguiva imperterrito a lottare per la causa e tentava organizzare la fuga e l’attacco ad una tradotta tedesca per salvare i deportati avviati al freddo esilio e alla lenta morte. Sospettato per la sua nobile attività veniva vilmente trucidato dalla ferocia nazista. – Lombardia, settembre 1943 – Fossoli, 21 giugno 1944".
Vaccari, Ilva. "Dalla parte della libertà: I Caduti modenesi nel periodo della Resistenza entro e fuori i confini della provincia. Forestieri e stranieri caduti in territorio modenese". Modena: Coop Estense, 1999, p. 230.
Silingardi, Claudio. “Una provincia partigiana: Guerra e Resistenza a Modena 1940-1945”. Milano: FrancoAngeli, 1998, p. 164.
Pacor, Mario; Casali, Luciano. "Lotte sociali e guerriglia in pianura: la Resistenza a Carpi, Soliera, Novi, Campogalliano". Roma: Editori Riuniti, 1972, pp. 165-166, 174-176, 365.
Baccino, Renzo. “Fossoli”. Modena: Cooperativa tipografi, 1961, p. 42.
Alberghi, P. “Darfo Dallai”, in "Rassegna annuale dell'Isrm ", VII (1966), n. 7, pp. 19-24, in particolare p. 21..
“Enciclopedia dell’Antifascismo e della Resistenza”, vol. II, Milano, 1971, p. 411, 494-495, voce “Fossoli”.
Comune di Carpi; Arbizzani, Luigi. "Carpi per la libertà 1943-1945". Carpi: Comitato comunale per le celebrazioni del trentennale della Resistenza, 1976, p. 24, 40.
Gruppo Medaglie d’Oro al Valor Militare d’Italia. “Le medaglie d’oro al valor militare”. Roma : Tipografia regionale, 1965-1982, pp. 477-478.
Comuni di Carpi, Soliera, Novi e Campogalliano, Comitato per la Resistenza, la Repubblica e la Costituzione (a cura di). “La pianura dei ribelli: fatti e documenti della lotta partigiana: Carpi, Soliera, Novi e Campogalliano”. Carpi: Centro stampa del Comune, 1980, pp. 119, 131, 148.
Battaglia, Roberto. “Storia della Resistenza italiana”. Torino: Einaudi, 1964, pp. 175, 289-290.
Fergnani, Enea. “Un uomo e tre numeri”. Milano-Roma: Avanti!, 1955, pp. 67-69, 79-80.
Caleffi, P. “Notiziario G.L.”, in “Resistenza”, a. X, n. 1, p. 1, col. 4.
Crovetti, Mario. “Le tappe del mio calvario”. Modena: TEIC, 1983, P. 38.
Serra, Enrico. “I tempi duri della speranza, 1943-1945”. Roma: Chiovini, 1982, PP. 23, 26, 79.
Documento PDF a cura del Centro Studi Fossoli riguardante la figura di Leopoldo Gasparotto.
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Pagina web dell'ANPI nazionale che ricorda Leopoldo Gasparotto.
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Pagina web dell'Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti dedicata alla figura di Leopoldo Gasparotto.
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Pagina web del Sito Ufficiale del Gruppo delle Medaglie d'Oro al Valor Militare, dedicata alla figura di Leopoldo Gasparotto.
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Pagina web del portale "Pietre della memoria" relativa al cippo dedicato a Leopoldo Gasparotto, nel luogo dove fu ucciso.
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Vaccari, Ilva. "Dalla parte della libertà: I Caduti modenesi nel periodo della Resistenza entro e fuori i confini della provincia. Forestieri e stranieri caduti in territorio modenese". Modena: Coop Estense, 1999, p. 230.
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“Enciclopedia dell’Antifascismo e della Resistenza”, vol. II, Milano, 1971, p. 411, 494-495, voce “Fossoli”.
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Comuni di Carpi, Soliera, Novi e Campogalliano, Comitato per la Resistenza, la Repubblica e la Costituzione (a cura di). “La pianura dei ribelli: fatti e documenti della lotta partigiana: Carpi, Soliera, Novi e Campogalliano”. Carpi: Centro stampa del Comune, 1980, pp. 119, 131, 148.
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Crovetti, Mario. “Le tappe del mio calvario”. Modena: TEIC, 1983, P. 38.
Serra, Enrico. “I tempi duri della speranza, 1943-1945”. Roma: Chiovini, 1982, PP. 23, 26, 79.
Documento PDF a cura del Centro Studi Fossoli riguardante la figura di Leopoldo Gasparotto.
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Pagina web dell'ANPI nazionale che ricorda Leopoldo Gasparotto.
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Pagina web del Sito Ufficiale del Gruppo delle Medaglie d'Oro al Valor Militare, dedicata alla figura di Leopoldo Gasparotto.
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Pagina web del portale "Pietre della memoria" relativa al cippo dedicato a Leopoldo Gasparotto, nel luogo dove fu ucciso.
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