Nato a Campogalliano il 3 novembre 1925 e residente a Modena in via Araldi, professione fornaio. Appartiene a quella numerosa schiera di militari che, trovandosi al momento del crollo dell'esercito seguito all'otto settembre 1943, troppo lontano dalla propria città, preferirono unirsi a formazioni partigiane del luogo ove si trovavano combattendo con esse. Mario Rabitti si aggregò fin dal settembre 1943 alla brigata Filipponi della divisione marchigiana prendendo parte a tutte le azioni della sua formazione. Cadde in mani nemiche per ignobile delazione ed in questa durissima prova egli rivelò fermezza di carattere, coraggio e non comune consapevolezza delle finalità della lotta resistenziale. Venne fucilato non ancora ventenne ad Ascoli Piceno il 1 maggio 1944. Alla sua memoria è stata assegnata la medaglia d'argento al valor militare.
Nato a Campogalliano il 3 novembre 1925 e residente a Modena in via Araldi, professione fornaio. Appartiene a quella numerosa schiera di militari che, trovandosi al momento del crollo dell'esercito seguito all'otto settembre 1943, troppo lontano dalla propria città, preferirono unirsi a formazioni partigiane del luogo ove si trovavano combattendo con esse. Mario Rabitti si aggregò fin dal settembre 1943 alla brigata Filipponi della divisione marchigiana prendendo parte a tutte le azioni della sua formazione. Cadde in mani nemiche per ignobile delazione ed in questa durissima prova egli rivelò fermezza di carattere, coraggio e non comune consapevolezza delle finalità della lotta resistenziale. Venne fucilato non ancora ventenne ad Ascoli Piceno il 1 maggio 1944. Alla sua memoria è stata assegnata la medaglia d'argento al valor militare.
P. Pedroni, G. Barbieri, "Per non dimenticare", Edizioni Il Fiorino, 1995
I. Vaccari; "Dalla Parte della libertà"; Coop Estense; 1999