Mario  Ricci

Pavullo
20/05/1908
Pavullo
18/08/1989
Professione: Politico 
Ruolo: Partigiano
Status: Sopravvissuto
Nome di Battaglia: Armando
Grado: [Comandante]
Divisione: Modena Armando]]
Decorazioni: Medaglia D'Oro Al Valor Militare

La storia

Nato nei pressi di Pavullo nel Frignano il 20 maggio 1908 da una famiglia di contadini, Mario Ricci fu uno dei protagonisti più noti della guerra di Liberazione partigiana nel Modenese. Le difficoltà del primo dopoguerra obbligano Ricci, ancora molto giovane, a svolgere svariati lavori: bracciante, carbonaio, boscaiolo, vaccaro. Sono gli anni in cui lo squadrismo fascista inizia a imporsi violentemente anche nel Frignano e la sua famiglia, di orientamento socialista, è protagonista di alcuni episodi di antifascismo quotidiano. Nel 1931, dopo il servizio militare di leva, Ricci decide di raggiungere il padre, il fratello e la sorella, che negli anni precedenti erano emigrati nella Francia meridionale. Stabilitosi nei pressi di Tolone, Ricci trova lavoro come cameriere e aiuto-cuoco e, nello stesso periodo, aderisce al Partito comunista francese. Tra il novembre 1936 e la fine del 1938 prende parte come volontario alla guerra civile spagnola, arruolandosi nel battaglione Garibaldi: il coraggio dimostrato nei combattimenti – viene ferito in due occasioni – gli valgono la nomina di commissario politico di un plotone d’assalto del battaglione. Tornato clandestinamente in Francia all’inizio del 1939, nel settembre dello stesso anno viene catturato dalla polizia francese e internato. Al momento del rimpatrio, dopo la capitolazione della Francia nel 1941, la polizia fascista lo arrestò a Mentone e di lì Ricci passò a Ventotene, per scontarvi i cinque anni di confino ai quali era stato condannato. Liberato con la caduta del fascismo, Ricci era stato poco dopo chiamato in servizio di leva. L'8 settembre 1943 si trovava, con Demos Malavasi che aveva conosciuto a Ventotene, nella caserma di Maranello quando i tedeschi, indirizzati dai fascisti locali, tentarono di eliminarlo. Ricci riuscì a fuggire e nella primavera del 1944. È qui che “Armando”, nome di battaglia scelto da Ricci, comincia a organizzare azioni guerriglia contro repubblichini e tedeschi occupanti. Vista le esperienze pregresse e la notevole capacità di militari, Ricci diventa comandante del Corpo d’armata centro Emilia ed è tra i protagonisti della vicenda della Repubblica partigiana di Montefiorino. In seguito al contrattacco nazifascista del luglio 1944, è costretto a spostare le forze partigiane sulla linea Gotica, dove riesce a riorganizzare la sua e le altre formazioni: in accordo coi comandi alleati, darà vita alla divisione Modena-Armando, operante nella terra di nessuno tra Cutigliano e monte Belvedere. Il suo coraggio e le capacità organizzative della lotta di resistenza saranno le motivazioni principali del conferimento della medaglia d’oro al valor militare nel 1953. Al termine del conflitto, il Cln nomina il comandante “Armando” sindaco di Pavullo, carica che Ricci mantiene fino al 1960. Membro del Comitato federale del Pci modenese, viene candidato alla Costituente, ma non eletto. Alla tornata elettorale del 18 aprile 1948 ottiene 58.868 voti ed entra così alla Camera, dove rimarrà per due legislature. Nel corso della I Legislatura, Mario Ricci fece parte della V Commissione difesa. Pur non numerosi, i suoi contributi mostrano una grande attenzione a questioni di ordine politico e di natura assistenziale: si ricorda in particolare la proposta di istituire una commissione d’inchiesta sulle condizioni delle scuole e degli istituti privati di istruzione media (giugno 1948), il suo voto contrario all’adesione italiana al Patto Atlantico (marzo 1949) e la proposta di legge a favore dei combattenti antifranchisti per migliorarne le condizioni di sostegno vitalizio (gennaio 1952). L’altro fronte su cui si espresse l’impegno costante di Ricci, anche al termine dell’esperienza politica e amministrativa, fu quello dell’associazionismo: fin dalla Liberazione fu infatti Presidente dell’ANPI provinciale e dell’Associazione combattenti e reduci. Il 18 agosto 1989 l’anziano comandante partigiano si spense nell’ospedale della propria città, che in segno di riconoscimento volle tributargli le esequie solenni presso il Municipio. Alla sua memoria gli fu assegnata la medaglia d'oro al valor militare
Nato nei pressi di Pavullo nel Frignano il 20 maggio 1908 da una famiglia di contadini, Mario Ricci fu uno dei protagonisti più noti della guerra di Liberazione partigiana nel Modenese. Le difficoltà del primo dopoguerra obbligano Ricci, ancora molto giovane, a svolgere svariati lavori: bracciante, carbonaio, boscaiolo, vaccaro. Sono gli anni in cui lo squadrismo fascista inizia a imporsi violentemente anche nel Frignano e la sua famiglia, di orientamento socialista, è protagonista di alcuni episodi di antifascismo quotidiano. Nel 1931, dopo il servizio militare di leva, Ricci decide di raggiungere il padre, il fratello e la sorella, che negli anni precedenti erano emigrati nella Francia meridionale. Stabilitosi nei pressi di Tolone, Ricci trova lavoro come cameriere e aiuto-cuoco e, nello stesso periodo, aderisce al Partito comunista francese. Tra il novembre 1936 e la fine del 1938 prende parte come volontario alla guerra civile spagnola, arruolandosi nel battaglione Garibaldi: il coraggio dimostrato nei combattimenti – viene ferito in due occasioni – gli valgono la nomina di commissario politico di un plotone d’assalto del battaglione. Tornato clandestinamente in Francia all’inizio del 1939, nel settembre dello stesso anno viene catturato dalla polizia francese e internato. Al momento del rimpatrio, dopo la capitolazione della Francia nel 1941, la polizia fascista lo arrestò a Mentone e di lì Ricci passò a Ventotene, per scontarvi i cinque anni di confino ai quali era stato condannato. Liberato con la caduta del fascismo, Ricci era stato poco dopo chiamato in servizio di leva. L'8 settembre 1943 si trovava, con Demos Malavasi che aveva conosciuto a Ventotene, nella caserma di Maranello quando i tedeschi, indirizzati dai fascisti locali, tentarono di eliminarlo. Ricci riuscì a fuggire e nella primavera del 1944. È qui che “Armando”, nome di battaglia scelto da Ricci, comincia a organizzare azioni guerriglia contro repubblichini e tedeschi occupanti. Vista le esperienze pregresse e la notevole capacità di militari, Ricci diventa comandante del Corpo d’armata centro Emilia ed è tra i protagonisti della vicenda della Repubblica partigiana di Montefiorino. In seguito al contrattacco nazifascista del luglio 1944, è costretto a spostare le forze partigiane sulla linea Gotica, dove riesce a riorganizzare la sua e le altre formazioni: in accordo coi comandi alleati, darà vita alla divisione Modena-Armando, operante nella terra di nessuno tra Cutigliano e monte Belvedere. Il suo coraggio e le capacità organizzative della lotta di resistenza saranno le motivazioni principali del conferimento della medaglia d’oro al valor militare nel 1953. Al termine del conflitto, il Cln nomina il comandante “Armando” sindaco di Pavullo, carica che Ricci mantiene fino al 1960. Membro del Comitato federale del Pci modenese, viene candidato alla Costituente, ma non eletto. Alla tornata elettorale del 18 aprile 1948 ottiene 58.868 voti ed entra così alla Camera, dove rimarrà per due legislature. Nel corso della I Legislatura, Mario Ricci fece parte della V Commissione difesa. Pur non numerosi, i suoi contributi mostrano una grande attenzione a questioni di ordine politico e di natura assistenziale: si ricorda in particolare la proposta di istituire una commissione d’inchiesta sulle condizioni delle scuole e degli istituti privati di istruzione media (giugno 1948), il suo voto contrario all’adesione italiana al Patto Atlantico (marzo 1949) e la proposta di legge a favore dei combattenti antifranchisti per migliorarne le condizioni di sostegno vitalizio (gennaio 1952). L’altro fronte su cui si espresse l’impegno costante di Ricci, anche al termine dell’esperienza politica e amministrativa, fu quello dell’associazionismo: fin dalla Liberazione fu infatti Presidente dell’ANPI provinciale e dell’Associazione combattenti e reduci. Il 18 agosto 1989 l’anziano comandante partigiano si spense nell’ospedale della propria città, che in segno di riconoscimento volle tributargli le esequie solenni presso il Municipio. Alla sua memoria gli fu assegnata la medaglia d'oro al valor militare
Barbieri, Pedroni; "Per non Dimenticare", Il Fiorino, 1995
Vaccari; "Dalla Parte della libertà"; Coop Estense; 1999
Su Mario Ricci, Sito ANPI
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Su Mario Ricci, Sito Istituto Storico
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Su Mario Ricci, Sito Museo Virtuale dell'emigrazione emiliano-romagnola nel mondo
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Barbieri, Pedroni; "Per non Dimenticare", Il Fiorino, 1995
Vaccari; "Dalla Parte della libertà"; Coop Estense; 1999
Su Mario Ricci, Sito ANPI
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Su Mario Ricci, Sito Istituto Storico
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Su Mario Ricci, Sito Museo Virtuale dell'emigrazione emiliano-romagnola nel mondo
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