Odoardo Focherini

Carpi
06/06/1907
Heersbruck (Germania)
27/12/1944
Professione: Dirigente d'azienda 
Ruolo: Benemerito
Status: Deportato
Grado: [Nessuno]
Decorazioni: Medaglia D'Oro al Merito Civile

La storia

Nato a Carpi, lavorava come dirigente d'azienda, Odoardo Focherini, padre di 7 figli, sarà fin da giovane impegnato nel mondo cattolico, dove militerà per diversi anni nell'Azione Cattolica, collaborando con l'Aspirante (giornale cattolico per ragazzi) e scrivendo e registrando per questo diversi articoli sugli avvenimenti importanti della diocesi, in qualità di cronista. Di grande importanza sarà il contatto con Don Zeno e Opera Piccoli Apostoli. Già fondatore dello scoutismo carpigiano nel 1926, il suo impegno antifascista, si concretizzerà in particolare a partire dal 1942, quando si cimenterà nel salvataggio di diversi ebrei ricercati, sempre rimanendo in collegamento con cardinali e il giornale "L'Avvenire d'Italia", intercettando gli ebrei in fuga, offrendogli un luogo dove rifugiarsi e strategie per salvarsi dalle persecuzioni nazifasciste. Giunti all'8 di settembre Focherini intensificherà la propria opera di salvezza in favore degli ebrei, non curante del pericolo sempre maggiore che incombeva su di lui in caso fosse scoperto, costituendo una rete sempre più ampia capace di salvare un numero sempre più alto di vite, procurando documenti falsi per i ricercati e accompagnandoli verso la neutrale Svizzera. Di grande importanza sarà per lui la collaborazione con l'amico fidato Don Dante Sala, parroco di San Martino Spino di Mirandola, città nella quale risiederà per lungo tempo prima della cattura. Arrestato l'11 marzo 1944 presso l'ospedale di Carpi, dove si era recato per organizzare la fuga di Enrico Donati, un ebreo da salvare, verrà internato nel carcere di San Giovanni in Monte a Bologna, dove sarà interrogato violentemente. Verrà successivamente deportato a Fossoli, arrivando nel campo di Gries (Bolzano) il 4 agosto, per poi essere trasferito definitivamente il 7 settembre nel campo di concentramento di Flossenburg (Germania) e poi nel sottocampo di Heersbruck. Durante la prigionia lascerà testimonianze nelle 166 lettere che riuscirà a far pervenire di nascosto alla moglie, ai genitori e agli amici. Troverà la morte il 27 diembre 1944 a causa di una setticemia conseguente ad una ferita sulla gamba non curata. Alla sua memoria gli verranno dedicate nel 1955, la Medaglia d’oro delle Comunità Israelitiche Italiane, nel 1969, il titolo di Giusto tra le Nazioni, e nel 2007, la Medaglia d'Oro della Repubblica Italiana al merito Civile alla memoria con la seguente motivazione: «Di elevatissime qualità umane e civili, nel corso dell'ultimo conflitto mondiale, con eroico coraggio e preclara virtù civica, promosse la costruzione di una struttura clandestina che diede ospitalità ed assistenza ad un gran numero di ebrei italiani e stranieri, riuscendo a salvarli dalla persecuzione nazista. Arrestato, veniva internato nel campo di concentramento di Fossoli e successivamente deportato nel campo di Hersbruck, dove moriva di stenti e di setticemia. Fulgido esempio di coerenza, di senso di abnegazione e di rigore morale fondato sui più alti valori cristiani e di umana solidarietà. 1942 - 1944 / Carpi (MO)». Verrà infine Beatificato da Papa Benedetto XVI nel 2013.
Nato a Carpi, lavorava come dirigente d'azienda, Odoardo Focherini, padre di 7 figli, sarà fin da giovane impegnato nel mondo cattolico, dove militerà per diversi anni nell'Azione Cattolica, collaborando con l'Aspirante (giornale cattolico per ragazzi) e scrivendo e registrando per questo diversi articoli sugli avvenimenti importanti della diocesi, in qualità di cronista. Di grande importanza sarà il contatto con Don Zeno e Opera Piccoli Apostoli. Già fondatore dello scoutismo carpigiano nel 1926, il suo impegno antifascista, si concretizzerà in particolare a partire dal 1942, quando si cimenterà nel salvataggio di diversi ebrei ricercati, sempre rimanendo in collegamento con cardinali e il giornale "L'Avvenire d'Italia", intercettando gli ebrei in fuga, offrendogli un luogo dove rifugiarsi e strategie per salvarsi dalle persecuzioni nazifasciste. Giunti all'8 di settembre Focherini intensificherà la propria opera di salvezza in favore degli ebrei, non curante del pericolo sempre maggiore che incombeva su di lui in caso fosse scoperto, costituendo una rete sempre più ampia capace di salvare un numero sempre più alto di vite, procurando documenti falsi per i ricercati e accompagnandoli verso la neutrale Svizzera. Di grande importanza sarà per lui la collaborazione con l'amico fidato Don Dante Sala, parroco di San Martino Spino di Mirandola, città nella quale risiederà per lungo tempo prima della cattura. Arrestato l'11 marzo 1944 presso l'ospedale di Carpi, dove si era recato per organizzare la fuga di Enrico Donati, un ebreo da salvare, verrà internato nel carcere di San Giovanni in Monte a Bologna, dove sarà interrogato violentemente. Verrà successivamente deportato a Fossoli, arrivando nel campo di Gries (Bolzano) il 4 agosto, per poi essere trasferito definitivamente il 7 settembre nel campo di concentramento di Flossenburg (Germania) e poi nel sottocampo di Heersbruck. Durante la prigionia lascerà testimonianze nelle 166 lettere che riuscirà a far pervenire di nascosto alla moglie, ai genitori e agli amici. Troverà la morte il 27 diembre 1944 a causa di una setticemia conseguente ad una ferita sulla gamba non curata. Alla sua memoria gli verranno dedicate nel 1955, la Medaglia d’oro delle Comunità Israelitiche Italiane, nel 1969, il titolo di Giusto tra le Nazioni, e nel 2007, la Medaglia d'Oro della Repubblica Italiana al merito Civile alla memoria con la seguente motivazione: «Di elevatissime qualità umane e civili, nel corso dell'ultimo conflitto mondiale, con eroico coraggio e preclara virtù civica, promosse la costruzione di una struttura clandestina che diede ospitalità ed assistenza ad un gran numero di ebrei italiani e stranieri, riuscendo a salvarli dalla persecuzione nazista. Arrestato, veniva internato nel campo di concentramento di Fossoli e successivamente deportato nel campo di Hersbruck, dove moriva di stenti e di setticemia. Fulgido esempio di coerenza, di senso di abnegazione e di rigore morale fondato sui più alti valori cristiani e di umana solidarietà. 1942 - 1944 / Carpi (MO)». Verrà infine Beatificato da Papa Benedetto XVI nel 2013.
Canova, Franco; Gelmini, Oreste; Mattioli, Amilcare. “Lotta di liberazione nella bassa modenese”. Modena: ANPI di Modena, 1975. p. 69.
Vaccari, Ilva. "Dalla parte della libertà: I Caduti modenesi nel periodo della Resistenza entro e fuori i confini della provincia. Forestieri e stranieri caduti in territorio modenese". Modena: Coop Estense, 1999. p. 208.
Gorrieri, Ermanno. “La Repubblica di Montefiorino: per una storia della Resistenza in Emilia”. Bologna: Il Mulino, 1991. pp. 98, 99, 100.
Vaccari, Ilva. "Il tempo di decidere: documenti e testimonianze sui rapporti tra il clero e la Resistenza”. Modena: CIRSEC, 1968. pp. 32, 93, 94, 99, 220.
Barbieri, Alberto. “Modenesi da ricordare”. Modena: Mucchi Editore, 1966. p.271.
Barbieri, Alberto. “Repertorio bio-bibliografico dei modenesi illustri”, in “Modena: vicende e protagonisti”. Bologna: Edizioni Edison, 1971. pp. 104, 121.
Silingardi, Giancarlo. “I giorni del fascismo e dell'antifascismo: cronache modenesi dal 1918 al 1945”. Modena: TEIC, 1979. pp. 142, 228.
Casali, Luciano. “Storia della Resistenza a Modena”. Modena: ANPI, 1980. pp. 227, 286.
Pacor, Mario; Casali, Luciano. "Lotte sociali e guerriglia in pianura: la Resistenza a Carpi, Soliera, Novi, Campogalliano". Roma: Editori Riuniti, 1972. pp. 150, 156, 165.
Gorrieri, Franca. “La Resistenza nella Bassa modenese: da iniziativa di minoranze attive a movimento popolare di massa: 1943-1944”. Modena: TEIC, 1973. pp.48, 49.
Lampronti, Giacomo. Mio fratello Odoardo. Bologna: Edixioni Dehoniane, 1948.
Comune di Carpi; Arbizzani, Luigi. "Carpi per la libertà 1943-1945". Carpi: Comitato comunale per le celebrazioni del trentennale della Resistenza, 1976. pp.91, 92.
De Felice, Renzo. Storia degli ebrei italiani sotto il fascismo. Torino: Einaudi, 1961. p.520
Sala, Dante. Oltre l'olocausto. Milano: Movimento per la vita, 1979.
Pagina web del portale "Pietre della memoria" relativa alla Pietra d'inciampo dedicata ad Odoardo Focherini.
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Sito web della "Associazione Nazionale Partigiani d'Italia" con una pagina dedicata ad Odoardo Focherini.
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Pagina web dedicata ad Odoardo Focherini.
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Pagina web "Biografie Resistenti" dedicata alle biografie dei partigiani di estrazione Cattolica e promossa dall'Isacem-"Istituto per la storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia Paolo VI".
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Sito web del "Dicastero delle Cause dei Santi" con una pagina biografica dedicata ad Odoardo Focherini e la sua Beatificazione.
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Canova, Franco; Gelmini, Oreste; Mattioli, Amilcare. “Lotta di liberazione nella bassa modenese”. Modena: ANPI di Modena, 1975. p. 69.
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Pagina web del portale "Pietre della memoria" relativa alla Pietra d'inciampo dedicata ad Odoardo Focherini.
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Sito web della "Associazione Nazionale Partigiani d'Italia" con una pagina dedicata ad Odoardo Focherini.
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Pagina web "Biografie Resistenti" dedicata alle biografie dei partigiani di estrazione Cattolica e promossa dall'Isacem-"Istituto per la storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia Paolo VI".
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Sito web del "Dicastero delle Cause dei Santi" con una pagina biografica dedicata ad Odoardo Focherini e la sua Beatificazione.
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