Oles Pecorari

San Martino Spino di Mirandola
16/05/1921
San Martino Spino di Mirandola
13/12/1944
Professione: Agricoltore 
Ruolo: Partigiano
Status: Caduto
Grado: [Comandante]
Brigata: [Distaccamento GAP "Bruni" della 65a Brigata d'Assalto Garibaldi "Walter Tabacchi" (Futura 14^ Brigata d'Assalto "Remo")]

La storia

Nato a San Martino Spino da una famiglia di forti sentimenti antifascisti (il nonno verrà accecato dai fascisti per la propria fede socialista) entrerà nelle fila della Resistenza fin dai primi tempi, ovvero già dall'ottobre del 1943. Sarà tra i promotori del primo gruppo resistente situato nella zona di San Martino, di cui sarà Comandante, e che sarà presto aggregata al Distaccamento GAP Bruni della 65a Brigata d'Assalto Garibaldi "Walter Tabacchi" (futura 14^ Brigata d'Assalto "Remo"). Le azioni del gruppo di San Martino saranno incentrate nel recupero di viveri, armi e munizioni, talvolta anche grazie al contatto con i gruppi resistenti di Poggio Rusco e del Basso Mantovano. Catturato dai tedeschi e dalle Brigate Nere in seguito a delazione, verrà processato sommariamente da uno pseudo tribunale, assieme ai compagni Mario Borghi e Cesarino Calanca e fucilato davanti al muro del cimitero. Le ultime parole davanti al plotone di esecuzione saranno: "Noi moriamo per un'Italia Libera e grande. Desidero che i soldati sparino al petto e non al volto in modo che mia madre possa vedere il volto non deturpato". Quest'ultima richiesta sarà calpestata dalla barbarie del comandante nazifascista, che deturperà il corpo esanime di Oles con un colpo di pistola sul volto. Combattente valoroso e amato, vivrà eternamente nel nome del I Battaglione, agente su Mirandola, della 14^ Brigata d'Assalto "Remo", che dal momento della riorganizzazione, prenderà il nome di "Pecorari". Questa l'ultima lettera che scriverà prima dell'esecuzione: "Il mio grande amore per la mamma è quello che mi consola nell’ultima mia ora della vita. Volevo fare tante cose belle per S.M. (S. Martino Spino, NdS) la nostra strada è stata intralciata. Io veglierò su tutti e sarò sempre vicino a tutti voi. Non prendetevi tanto dolore io muoio contento. Bacio tutti parenti cugini e tutti quelli che ci ricordano. Addio Oles. Fate dire una messa ogni mese, fate accendere delle candele davanti alla Madonna per tutti tre. Portate dei fiori sulle nostre tombe."
Nato a San Martino Spino da una famiglia di forti sentimenti antifascisti (il nonno verrà accecato dai fascisti per la propria fede socialista) entrerà nelle fila della Resistenza fin dai primi tempi, ovvero già dall'ottobre del 1943. Sarà tra i promotori del primo gruppo resistente situato nella zona di San Martino, di cui sarà Comandante, e che sarà presto aggregata al Distaccamento GAP Bruni della 65a Brigata d'Assalto Garibaldi "Walter Tabacchi" (futura 14^ Brigata d'Assalto "Remo"). Le azioni del gruppo di San Martino saranno incentrate nel recupero di viveri, armi e munizioni, talvolta anche grazie al contatto con i gruppi resistenti di Poggio Rusco e del Basso Mantovano. Catturato dai tedeschi e dalle Brigate Nere in seguito a delazione, verrà processato sommariamente da uno pseudo tribunale, assieme ai compagni Mario Borghi e Cesarino Calanca e fucilato davanti al muro del cimitero. Le ultime parole davanti al plotone di esecuzione saranno: "Noi moriamo per un'Italia Libera e grande. Desidero che i soldati sparino al petto e non al volto in modo che mia madre possa vedere il volto non deturpato". Quest'ultima richiesta sarà calpestata dalla barbarie del comandante nazifascista, che deturperà il corpo esanime di Oles con un colpo di pistola sul volto. Combattente valoroso e amato, vivrà eternamente nel nome del I Battaglione, agente su Mirandola, della 14^ Brigata d'Assalto "Remo", che dal momento della riorganizzazione, prenderà il nome di "Pecorari". Questa l'ultima lettera che scriverà prima dell'esecuzione: "Il mio grande amore per la mamma è quello che mi consola nell’ultima mia ora della vita. Volevo fare tante cose belle per S.M. (S. Martino Spino, NdS) la nostra strada è stata intralciata. Io veglierò su tutti e sarò sempre vicino a tutti voi. Non prendetevi tanto dolore io muoio contento. Bacio tutti parenti cugini e tutti quelli che ci ricordano. Addio Oles. Fate dire una messa ogni mese, fate accendere delle candele davanti alla Madonna per tutti tre. Portate dei fiori sulle nostre tombe."
Canova, Franco; Gelmini, Oreste; Mattioli, Amilcare. “Lotta di liberazione nella bassa modenese”. Modena: ANPI di Modena, 1975. pp. 250, 363, 371.
Vaccari, Ilva. "Dalla parte della libertà: I Caduti modenesi nel periodo della Resistenza entro e fuori i confini della provincia. Forestieri e stranieri caduti in territorio modenese". Modena: Coop Estense, 1999. pp. 381.
Comune di Mirandola. “Ventennale della Resistenza: memorie della Resistenza mirandolese”. Mirandola: Tipografia Bozzoli, 1965.
Comune di Mirandola. 13 Dicembre 1944, 13 Dicembre 1994, Borghi Mario, Pecorari Oles, Calanca Cesarino. Mirandola: Tipografia Golinelli, 1994.
“Elenco di vittime modenesi nelle rappresaglie nemiche compiute entro e fuori il territorio della provincia dal 1 gennaio 1944 al 23 aprile 1945”, Estr. da: “Rassegna annuale dell’Istituto storico della Resistenza in Modena e provincia”, n. 3, 1962.
Dante Sala. Oltre l'Olocausto: 105 ebrei strappati alla deportazione, Milano, Movimento per la vita, 1979. pp.43-48, 69-70.
Barbieri, Giorgio; Pedroni, Piero. "Per non dimenticare. Lapidi, cippi, monumenti partigiani nella Bassa Pianura Modenese. Modena: Stampa Grafiche SIgem, 1997. pp. 21, 66, 67, 68.
Pagina web a cura dell’ANPI di Mirandola.
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Pagina web a cura dell'ANPI di Mirandola dedicata alla strage di San Martino Spino.
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Pagina web del portale "Pietre della memoria" relativa al cippo dedicato alla Strage di San Martino Spino.
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Pagina web dell'Atlante delle stragi nazifasciste riguardante l'episodio della fucilazione di San Martino Spino di Mirandola.
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Elenco nominativo dei partigiani della provincia di Modena, curato dal Dipartimento di Discipline storiche, antropologiche e geografiche dell'Università di Bologna.
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Canova, Franco; Gelmini, Oreste; Mattioli, Amilcare. “Lotta di liberazione nella bassa modenese”. Modena: ANPI di Modena, 1975. pp. 250, 363, 371.
Vaccari, Ilva. "Dalla parte della libertà: I Caduti modenesi nel periodo della Resistenza entro e fuori i confini della provincia. Forestieri e stranieri caduti in territorio modenese". Modena: Coop Estense, 1999. pp. 381.
Comune di Mirandola. “Ventennale della Resistenza: memorie della Resistenza mirandolese”. Mirandola: Tipografia Bozzoli, 1965.
Comune di Mirandola. 13 Dicembre 1944, 13 Dicembre 1994, Borghi Mario, Pecorari Oles, Calanca Cesarino. Mirandola: Tipografia Golinelli, 1994.
“Elenco di vittime modenesi nelle rappresaglie nemiche compiute entro e fuori il territorio della provincia dal 1 gennaio 1944 al 23 aprile 1945”, Estr. da: “Rassegna annuale dell’Istituto storico della Resistenza in Modena e provincia”, n. 3, 1962.
Dante Sala. Oltre l'Olocausto: 105 ebrei strappati alla deportazione, Milano, Movimento per la vita, 1979. pp.43-48, 69-70.
Barbieri, Giorgio; Pedroni, Piero. "Per non dimenticare. Lapidi, cippi, monumenti partigiani nella Bassa Pianura Modenese. Modena: Stampa Grafiche SIgem, 1997. pp. 21, 66, 67, 68.
Pagina web a cura dell’ANPI di Mirandola.
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Pagina web a cura dell'ANPI di Mirandola dedicata alla strage di San Martino Spino.
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Pagina web del portale "Pietre della memoria" relativa al cippo dedicato alla Strage di San Martino Spino.
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Pagina web dell'Atlante delle stragi nazifasciste riguardante l'episodio della fucilazione di San Martino Spino di Mirandola.
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Elenco nominativo dei partigiani della provincia di Modena, curato dal Dipartimento di Discipline storiche, antropologiche e geografiche dell'Università di Bologna.
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