Nato a Pavullo, il 14 Marzo 1925, residente nella frazione di Renno. Giovane renitente alle leve neofasciste, ed inquadrato nella brigata “Comando” della Modena montagna. Perché non arrestassero il padre, secondo l'odiosa minaccia fascista, si indusse, assieme ad altri nove giovani di Renno a presentarsi al distretto, fidando nel decreto che prometteva l'amnistia dalla pena di morte, ai renitenti che si fossero presentati spontaneamente. Invece, i dieci ragazzi, vennero tutti incarcerati, ed inviati a Castelfranco Emilia, dove furono tutti fucilati nel forte urbano il 29 Marzo 1944 con un arbitrario giudizio della brigata nera che fu perfino condannato dalla GNR per l'indignazione che sollevò questa fucilazione.