Nato a Castelfranco Emilia il 7 gennaio 1907 ed ivi abitante in via Circondario come impiegato. Partigiano della sessantacinquesima brigata “Tabacchi” della divisione Modena Pianura col nome di battaglia di “Lupo”. Arrestato con altri partigiani e condotto all'ammasso della canapa di Castelfranco ove aveva sede il comando delle SS, fu sottoposto torture con altri compagni affinché rivelasse i nomi di altri resistenti ma inutilmente. Gli abitanti nelle vicinanze udirono le urla strazianti per tre giorni e tre notti. Nel freddo pomeriggio del 17 dicembre 1944 undici partigiani vennero condotti sul greto del Panaro vicino a San Cesario e fucilati, tra questi vi era Roberto Pedretti.
Nato a Castelfranco Emilia il 7 gennaio 1907 ed ivi abitante in via Circondario come impiegato. Partigiano della sessantacinquesima brigata “Tabacchi” della divisione Modena Pianura col nome di battaglia di “Lupo”. Arrestato con altri partigiani e condotto all'ammasso della canapa di Castelfranco ove aveva sede il comando delle SS, fu sottoposto torture con altri compagni affinché rivelasse i nomi di altri resistenti ma inutilmente. Gli abitanti nelle vicinanze udirono le urla strazianti per tre giorni e tre notti. Nel freddo pomeriggio del 17 dicembre 1944 undici partigiani vennero condotti sul greto del Panaro vicino a San Cesario e fucilati, tra questi vi era Roberto Pedretti.
M. Gavioli, G. Barbieri, "Per non dimenticare", Edizioni Il Fiorino, 2000
I. Vaccari; "Dalla Parte della libertà"; Coop Estense; 1999