Nato a Nonantola nel 1920 ed ivi residente come operaio. All'ora di rispondere alle leve neofasciste egli rifiutò, trasferendosi in montagna per sfuggire alle ricerche che in un paese relativamente piccolo, erano capillari e ostinate. Aderì alla brigata "Selvino Folloni", vivendo il periodo della Repubblica di Montefiorino ma anche la battaglia che ne cagionò la caduta. In seguito allo sbandamento che ne seguì, Rolando, venne inviato in pianura, ma durante il viaggio venne catturato e tradotto dapprima nelle carceri di Vignola, e poi a quelle di Bologna. Di lui non si seppe più nulla dal 15 agosto 1944.