Nato a Pavullo il 19 Aprile 1925, partigiano della divisione Modena Armando e della brigata “comando”. Renitente alla leva militare della RSI, ebbe i familiari tratti in ostaggio dalla brigata nera. Si presentò allora con un gruppo di 9 amici nelle sue medesime condizioni, fidando nel decreto che amnistiava coloro che si fossero presentati spontaneamente ai distretti militari. Invece i 10 giovani furono tutti incarcerati e inviati a Castelfranco Emilia ove vennero tutti fucilati al forte urbano il 29 Marzo 1944. L'arbitrario giudizio fu perfino condannato dalla GNR per l'indignazione che tale fucilazione sollevò.