Residente a Medolla, dove lavorava come operaio, Webben aderirà alle schiere partigiane fin dagli inizi delle loro formazioni nella zona di Medolla nel 1944, ricoprendo il ruolo di Commissario, per poi diventare ispettore con funzioni organizzative fino al 30-09-44. Al momento della formazione della 14^ Brigata d'Assalto "Remo", combatterà all'interno del Battaglione "Omero", ricoprendo il ruolo di Comandante del 3^ Distaccamento. Webben saprà servire il movimento di Liberazione oltreché con grandi abilità, anche disponendo la casa della propria famiglia come rifugio per i patrioti in armi, nella zona di Camurana. Il giorno 22 di aprile, durante la fuga scomposta delle truppe tedesche dalla zona, parteciperà a diversi attacchi contro il nemico che vedranno le truppe tedesche perdere diversi uomini tra caduti e prigionieri. La stessa notte, Webben cadrà in combattimento, dopo aver attaccato verso le 23:30 un reparto di circa 30 tedeschi che si era stabilito nelle vicinanze del Bosco.
Nella relazione che cita la sua morte, si fa riferimento ad una medaglia di bronzo a lui attribuita, di cui, però, non si è riusciti a trovare tracce.
Residente a Medolla, dove lavorava come operaio, Webben aderirà alle schiere partigiane fin dagli inizi delle loro formazioni nella zona di Medolla nel 1944, ricoprendo il ruolo di Commissario, per poi diventare ispettore con funzioni organizzative fino al 30-09-44. Al momento della formazione della 14^ Brigata d'Assalto "Remo", combatterà all'interno del Battaglione "Omero", ricoprendo il ruolo di Comandante del 3^ Distaccamento. Webben saprà servire il movimento di Liberazione oltreché con grandi abilità, anche disponendo la casa della propria famiglia come rifugio per i patrioti in armi, nella zona di Camurana. Il giorno 22 di aprile, durante la fuga scomposta delle truppe tedesche dalla zona, parteciperà a diversi attacchi contro il nemico che vedranno le truppe tedesche perdere diversi uomini tra caduti e prigionieri. La stessa notte, Webben cadrà in combattimento, dopo aver attaccato verso le 23:30 un reparto di circa 30 tedeschi che si era stabilito nelle vicinanze del Bosco.
Nella relazione che cita la sua morte, si fa riferimento ad una medaglia di bronzo a lui attribuita, di cui, però, non si è riusciti a trovare tracce.
Canova, Franco; Gelmini, Oreste; Mattioli, Amilcare. “Lotta di liberazione nella bassa modenese”. Modena: ANPI di Modena, 1975. pp. 185, 336, 363, 375, 392.
Vaccari, Ilva. "Dalla parte della libertà: I Caduti modenesi nel periodo della Resistenza entro e fuori i confini della provincia. Forestieri e stranieri caduti in territorio modenese". Modena: Coop Estense, 1999. pp. 191, 192.
Gorrieri, Ermanno. “La Repubblica di Montefiorino: per una storia della Resistenza in Emilia”. Bologna: Il Mulino, 1991. p.686
Barbieri, Giorgio; Pedroni, Piero. "Per non dimenticare. Lapidi, cippi, monumenti partigiani nella Bassa Pianura Modenese. Modena: Stampa Grafiche SIgem, 1997. pp. 135, 137, 141.
Elenco nominativo dei partigiani della provincia di Modena, curato dal Dipartimento di Discipline storiche, antropologiche e geografiche dell'Università di Bologna.
Canova, Franco; Gelmini, Oreste; Mattioli, Amilcare. “Lotta di liberazione nella bassa modenese”. Modena: ANPI di Modena, 1975. pp. 185, 336, 363, 375, 392.
Vaccari, Ilva. "Dalla parte della libertà: I Caduti modenesi nel periodo della Resistenza entro e fuori i confini della provincia. Forestieri e stranieri caduti in territorio modenese". Modena: Coop Estense, 1999. pp. 191, 192.
Gorrieri, Ermanno. “La Repubblica di Montefiorino: per una storia della Resistenza in Emilia”. Bologna: Il Mulino, 1991. p.686
Barbieri, Giorgio; Pedroni, Piero. "Per non dimenticare. Lapidi, cippi, monumenti partigiani nella Bassa Pianura Modenese. Modena: Stampa Grafiche SIgem, 1997. pp. 135, 137, 141.
Elenco nominativo dei partigiani della provincia di Modena, curato dal Dipartimento di Discipline storiche, antropologiche e geografiche dell'Università di Bologna.