Residente a Maranello in via Martinella, fu riconosciuto partigiano dal 5 luglio 1944. Partecipò a numerose azioni nell’area di Formigine e Maranello, nella VI zona partigiana, raggiungendo il grado di sottotenente. Il 30 gennaio 1945 durante una missione a Formigine fu fermato dalle Brigate Nere; tentò di prendere la pistola che teneva sotto il sedile, ma venne freddato sul posto in Via Trento e Trieste. Dopo la sua morte venne a lui intitolata la Brigata “Monari”.
Nel 1949 ricevette una medaglia d’argento al valor militare alla memoria con la seguente motivazione: “Bella figura di combattente, sempre presente nelle azioni più ardite, seppe far rifulgere le sue superbe doti di coraggio e di audacia. Offertosi volontariamente per portare un ordine urgente ad un reparto partigiano, si imbatteva in una pattuglia nemica che, dopo averlo gravemente ferito, lo trucidava barbaramente a colpi di mitra, mentre egli, impavido, cadeva gridando “Viva l’Italia libera” - Mirabile esempio di sentimento del dovere e di ardente amor di Patria”.
Residente a Maranello in via Martinella, fu riconosciuto partigiano dal 5 luglio 1944. Partecipò a numerose azioni nell’area di Formigine e Maranello, nella VI zona partigiana, raggiungendo il grado di sottotenente. Il 30 gennaio 1945 durante una missione a Formigine fu fermato dalle Brigate Nere; tentò di prendere la pistola che teneva sotto il sedile, ma venne freddato sul posto in Via Trento e Trieste. Dopo la sua morte venne a lui intitolata la Brigata “Monari”.
Nel 1949 ricevette una medaglia d’argento al valor militare alla memoria con la seguente motivazione: “Bella figura di combattente, sempre presente nelle azioni più ardite, seppe far rifulgere le sue superbe doti di coraggio e di audacia. Offertosi volontariamente per portare un ordine urgente ad un reparto partigiano, si imbatteva in una pattuglia nemica che, dopo averlo gravemente ferito, lo trucidava barbaramente a colpi di mitra, mentre egli, impavido, cadeva gridando “Viva l’Italia libera” - Mirabile esempio di sentimento del dovere e di ardente amor di Patria”.
Ilva Vaccari, Dalla parte della Libertà, p. 337
Claudio Silingardi, Una provincia partigiana, guerra e Resistenza a Modena, p. 572
Racconti partigiani, storie della Resistenza a Maranello, pp. 74-75
Comune di Formigine, Quelli che non si arresero, pp. 84, 121
M. Gavioli, G. Barbieri, Lapidi, cippi, monumenti partigiani a Sassuolo, Montefiorino, Palagano, Fiorano, Formigine, Frassinoro, Maranello, Prignano, p. 135
Claudio Silingardi, Una provincia partigiana, guerra e Resistenza a Modena, p. 572
Racconti partigiani, storie della Resistenza a Maranello, pp. 74-75
Comune di Formigine, Quelli che non si arresero, pp. 84, 121
M. Gavioli, G. Barbieri, Lapidi, cippi, monumenti partigiani a Sassuolo, Montefiorino, Palagano, Fiorano, Formigine, Frassinoro, Maranello, Prignano, p. 135